Non sto a fare il resoconto preciso della giornata, ma è andata che siamo arrivati a Castelluccio passando da Colfiorito dopo aver preso un po'di freddo e rischiato pure l'acqua, abbiamo pranzato alla Taverna (che consiglio vivamente) e dopo un giretto giù a Norcia non sapevamo come tirare fino al giorno dopo: arrivare fino a Campo Imperatore era impegnativo, vista anche l'ora che avevamo fatto, e girare lì intorno anche il giorno dopo non è che ci tirasse granché. Abbiamo quindi deciso di tornare a casa in serata: 530 chilometri da mattina a sera, e a fine giro la Giulia era meno stanca di me.
Ora... non è tanto dove siamo stati ad essere importante, ma piuttosto l'esser partiti insieme. In moto. L'aver fatto i bagagli la sera prima pensando di restare fuori per la notte e aver litigato per cosa portare e cosa non portare. L'essersi svegliati, preparati ed essere partiti per stare fuori la prima volta almeno da mattina a sera. L'aver fatto tanti chilometri insieme e non essersi sentiti tremendamente stanchi una volta arrivati a casa la sera. E poi è bello iniziare a riconoscere degli automatismi di comunicazione stando in moto... quei gesti ripetitivi attraverso i quali si inizia a capirsi anche senza poter parlare... in attesa di avere l'interfono! Mi guardo indietro e penso alla prima volta che siamo andati da Pontedera a Livorno e ritorno, in superstrada, e mi ricordo ancora la stanchezza di entrambi al rientro e l'abbattimento di entrambi al pensiero che almeno in moto non eravamo proprio fatti l'uno per l'altra.
Boh... magari non mi diventerà una mototurista incallita, ma intanto il primo passo l'abbiamo fatto. Il tempo non manca; da ieri non manca più nemmeno la giacca per lei!