Non mi interessa parlare di nuove tecnologie e di come sia cambiato l'accesso al sapere. Quello che mi appassiona è studiare come si sia trasformato il sapere stesso. Come scrive Paolo Ferri, questa innovazione sociale e tecnologica non viene fuori dai programmi ma dalle storie e dalle esperienze degli user, è un ambiente fatto di conversazioni e di confronti. Cosa sarebbe You Tube senza i milioni di iscritti e chi avrebbe potuto prevederne il successo o i contenuti? Oggi sta nascendo un nuovo spazio del sapere sociale, una nuova intelligenza collettiva e connettiva. E i nostri figli in questo flusso ci stanno crescendo, anzi non conoscono altro. Vivono sempre interconnessi e amano il confronto. Se l'albergo della città dove sono stati in gita è sporco lo scrivono dopo due minuti su trip advisor e qualcuno ne terrà conto. A me tutto questo sembra bello e non mi preoccupo troppo dei possibili effetti collaterali. Sono sicura che finché un pallone esisterà sulla faccia della terra la partitella a calcio manterrà sempre il suo insostituibile fascino magnetico. Non c'è Nintendo che tenga. Mi turba di più il pensiero che noi genitori non saremo in grado di formare onesti e responsabili cittadini digitali perchè continuiamo a confrontarci con loro solo sulle dinamiche esterne al web mentre la loro vita scorre dal reale al virtuale senza alcuna soluzione di continuità. Per esempio, se io fossi un docente di scuola media farei una lezione sulle linee guida di You Tube: http://www.youtube.com/t/community_guidelines?gl=IT&hl=it. Si parla molto infatti del pericolo che i nostri figli vedano video porno o violenti ma nessuno pensa che qualcuno di loro possa pubblicarli. E visto che ogni giorno in Italia vengono caricati 500.000 video, qualcuno poco rispettoso ci sarà...
Non mi interessa parlare di nuove tecnologie e di come sia cambiato l'accesso al sapere. Quello che mi appassiona è studiare come si sia trasformato il sapere stesso. Come scrive Paolo Ferri, questa innovazione sociale e tecnologica non viene fuori dai programmi ma dalle storie e dalle esperienze degli user, è un ambiente fatto di conversazioni e di confronti. Cosa sarebbe You Tube senza i milioni di iscritti e chi avrebbe potuto prevederne il successo o i contenuti? Oggi sta nascendo un nuovo spazio del sapere sociale, una nuova intelligenza collettiva e connettiva. E i nostri figli in questo flusso ci stanno crescendo, anzi non conoscono altro. Vivono sempre interconnessi e amano il confronto. Se l'albergo della città dove sono stati in gita è sporco lo scrivono dopo due minuti su trip advisor e qualcuno ne terrà conto. A me tutto questo sembra bello e non mi preoccupo troppo dei possibili effetti collaterali. Sono sicura che finché un pallone esisterà sulla faccia della terra la partitella a calcio manterrà sempre il suo insostituibile fascino magnetico. Non c'è Nintendo che tenga. Mi turba di più il pensiero che noi genitori non saremo in grado di formare onesti e responsabili cittadini digitali perchè continuiamo a confrontarci con loro solo sulle dinamiche esterne al web mentre la loro vita scorre dal reale al virtuale senza alcuna soluzione di continuità. Per esempio, se io fossi un docente di scuola media farei una lezione sulle linee guida di You Tube: http://www.youtube.com/t/community_guidelines?gl=IT&hl=it. Si parla molto infatti del pericolo che i nostri figli vedano video porno o violenti ma nessuno pensa che qualcuno di loro possa pubblicarli. E visto che ogni giorno in Italia vengono caricati 500.000 video, qualcuno poco rispettoso ci sarà...