Piccoli evasori crescono!

Creato il 04 settembre 2012 da Giusva

Equitalia non smetterà mai di sorprenderci. Dopo aver preso le vesti della istigatrice di suicidi, in puro stile Jim Jones, generando la più grande ondata di suicidi di massa dai tempi della congregazione religiosa del «Tempio del Popolo» (nel 1978 novecentoquattordici persone si tolsero la vita col cianuro obbedendo agli ordini del guru summenzionato), adesso pare che voglia completare la collezione dei personaggi da film horror interpretando il ruolo dell’orco mangia bambini. Effettivamente ne abbiamo lette di ogni sorta sul conto della società più odiata d’Italia, ma questa del novello mangiafuoco davvero mancava all’appello.Il caso è successo ad Olbia, in Sardegna, dove una bimbetta di appena sette anni si è vista recapitare una cartella esattoriale a lei intestata. La povera piccola non si era macchiata di nessun grave inadempimento fiscale, quale ad esempio, a quell’età, poteva ben essere il mancato versamento sulle tasse per il latte e i biscotti del mattino, o quello sull’utilizzo delle bamboline Winx, o peggio ancora quello per il mancato versamento della tassa sugli zuccheri nella bibita del pranzo scolastico, che pure è sacrosanta. In quel caso ben si sarebbero potute scatenare le ire dei noti salassatori professionisti di cui sopra. E noi contribuenti onesti e diligenti avremmo potuto additarla quale esempio di puerile disonestà, magari proponendola per il prossimo spot, nella sezione volti emergenti,sui parassiti che pur affliggono le giovani comunità di scolari, subito dopo aver visto il fermo immagine di un pidocchio nel periodo delle fave. La colpa non era stata la sua, ma dei suoi genitori. Essi essendosi macchiati della colpa di scomparire prematuramente, lasciando orfana la povera piccola, non avevano provveduto, prima del funesto trapasso, alla soddisfazione delle ingorde spettanze statali per il mancato versamento delle tasse sulla liquidazione versata dall’azienda per cui lavorava il padre. Quelli di equitalia devono aver pensato che “se tale era stato il padre” allora la povera bimbetta andava certamente educata il più presto possibile allo scopo di evitare che il piccolo evasore si trasformasse, un giorno, in un politico corrotto che dichiara meno di un quinto di quello che guadagna. Ben essendo a conoscenza, poi, che a quel punto poco avrebbe potuto fare per il recupero di delle tesse dovute. L’azione salvifica e tempestiva pare voglia essere intrapresa attraverso un massiccio pignoramento dei beni della piccola furbetta. I vertici regionali della società già pensano al triciclo, al quinto della paghetta, e potrebbero addirittura arrivare al sequestro della console della Wii. Unica perplessità è ancora quella di poter intervenire attraverso un’ipoteca sulla casa delle Barbie. (nella foto: ipotecarla o meno?)


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