Da tempo sono note le posizioni xenofobe di Kotleba, che si dichiara ammiratore di Jozef Tiso, il sacerdote cattolico che, dopo l'annessione della Boemia e della Moravia al Terzo Reich, divenne presidente della Repubblica slovacca filo nazista per poi finire impiccato per alto tradimento al termine della seconda guerra mondiale. Kotleba, considera inoltre la Nato alla stregua di un'organizzazione terroristica e vorrebbe che la Slovacchia abbandonasse l'Unione Europea e la moneta unica. I militanti del suo partito, messo fuori legge in passato ma successivamente reintegrato, portano uniformi che ricordano quelle dei nazisti hitleriani. A preoccupare sono anche i legami stretti che collegano Kotleba ad altre formazioni xenofobe presenti nei paesi europei, come il Front National in Francia e gli ungheresi di Jobbik. Sabato scorso, il partito socialdemocratico del premier Fico ha prevalso in sei regioni su otto, ma l'affermazione di Kotleba ha messo in allarme gli attivisti per i diritti umani e i rappresentanti delle minoranze etniche.
Ciò che preoccupa è che la galassia dei vari movimenti razzisti e xenofobi riesca a coagulare le forze in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Irena Bihariova, responsabile della organizzazione non-profit slovacca “People Against Racism”, ha manifestato il timore che la vittoria di Kotleba possa “far aumentare la temerarietà di altri estremisti, rendendoli ancora più pericolosi”. Anche il presidente slovacco, Ivan Gasparovic, si è detto sconcertato per un risultato elettorale che ha definito “un monito rivolto alla classe politica”. E che la situazione sia molto seria lo dimostra la presa di posizione del Congresso ebraico con sede a Parigi che ha chiesto ai leader europei democratici a far fronte contro questa escalation neonazista “prima che sia troppo tardi”.
E' già successo e nessuno può garantire che non succeda ancora. Hitler non era che uno spiantato imbianchino austriaco. All'inizio. Le uova del serpente sono sempre pronte a schiudersi. Basta leggere Goldhagen. O anche Brecht: qualcuno ricorda “La resistibile ascesa di Arturo Ui”?