Abbiamo da poco assaggiato il primo freddo (e finalmente direi).
Si avvicinano cene e cenini che ci porteranno a sederci intorno alla tavola natalizia con quei due o tre chili in più strategici (servono a mascherare i successivi rotolini festaioli); si comincia a pensare al pranzo più importante dell'anno con ambizioni sempre più impegnative; ci facciamo travolgere dal desiderio di produrre regalini e doni con le nostre mani e in meno di una settimana in migliaia di case riapriranno i biscottifici di Natale.
Insomma, finisce Novembre con le sue ultime adulazioni autunnali e si apre trionfante Dicembre, un mese che per me è davvero il più bello ed il più veloce dell'anno.
Pensavo che con la vecchiaia, il cinismo incombente mi avrebbe finalmente svelato la natura opportunistica e veniale del Natale, invece credo di essere irrimediabilmente malata, vittima di una patologia incurabile che peggiora col tempo: Dioquantomipiaceilnatale!
Mi piace talmente tanto che da tempo ho scardinato la tradizione che vuole l'albero preparato l'8 Dicembre: io lo faccio immancabilmente il 1 Dicembre, complice la festa patronale della mia città. Così mi posso godere per più tempo la casa piena di lucine, di colori e decorazioni.
Per quanto sono eccitata e piena di allegria nel mettere in subbuglio la casa con milioni di oggetti riposti ogni anno con cura in due scatoloni giganteschi, tanto sono nervosa e malinconica quando devo smontare il tutto alla fine delle feste.
Altro elemento che segna l'intero periodo delle "mie" feste è la musica.
La colonna sonora immancabile delle carol Natalizie, delle millanta versioni di Jingle Bells, delle cover realizzate dalle grandi pop star mondiali, delle versioni orchestrali. Insomma, se musica si ascolta in questo periodo, è musica natalizia.
Sono monotematica lo so, e mi dispiace per coloro che detestano questo periodo.
Posso capire che per tante persone sia un motivo di profondo stress e nervosismo, nonché tristezza.
Io sono una persona soggiogata dalla bellezza di tante piccole cose che succedono solo in questo mese.
Basterebbe anche solo una spolverata di neve e tutto sarebbe assolutamente perfetto.
Non lamentatevi e non mi date della fissata, perché stavolta ho bisogno di sfogarmi!
Oggi comincio sottovoce con dei meravigliosi sablé al pistacchio ispirati da una ricetta di Delia Smith nel suo libro Happy Christmas, così friabili e profumati che dureranno il tempo di un attimo.
Il pistacchio è uno dei miei ingredienti preferiti. Su questo blog troverete veramente tante ricette in cui lui fa capolino, basta avere la pazienza di cercarle.
Ma le tendenze dell'anno ormai concluso vedono anche la presenza di altri ingredienti molto particolari che vi invito a scoprire su questa pagina , e mi saprete dire.
Intanto vi lascio la ricetta, facilissima e veloce.
Ingredienti per c.ca 30 salatini
40 g di farina forte setacciata
40 g di burro freddo a cubetti
40 g di parmigiano grattugiata
25 g di granella di pistacchio di Bronte
un pizzico di pepe nero grattugiato fresco
Miscelate farina, parmigiano e granella di pistacchio e formate una piccola fontana su una spianatoia.
Al centro mettete il burro a cubetti e con la punta delle dita cominciate a sabbiare il composto fino ad ottenere delle grosse briciole.
Aggiungete un cucchiaio di acqua gelata ed impastate velocemente fino a che il composto non stia insieme.
Infarinate leggermente la spianatoia e rollate l'impasto ad ottenere un cilindro di c.ca 5 cm di diametro. Avvolgetelo nella pellicola e passatelo nel congelatore per 30 minuti almeno.
Una volta indurito, tagliatelo a rondelle di 5 mm di spessore con un coltello ben affilato e posizionate i vostri salatini su una placca coperta di carta da forno.
Fate cuocere per 10/13 minuti a 180° fino a che non saranno lievemente dorati.
Fateli raffreddare bene quindi serviteli con il vostro aperitivo preferito.
Il solo difetto è che non vi basteranno, indipendentemente da quanti ne farete.
Sono bellissimi anche come piccolo cadeau di Natale.
Si conservano per 5/6 giorni in scatole di latta o ermetiche e migliorano nei giorni successivi.