I miei bilanci personali non intendo renderli noti, anche perché per me si sta chiudendo uno di quelli che normalmente si definiscono annus horribilis. Ma oltre alle mie attività private ne svolgo anche alcune che diventano pubbliche per loro stessa natura ed è su quelle che intendo ragionare.
Il blog su cui sto scrivendo è nato circa due anni e mezzo fa per un’esigenza di comunicare le mie riflessioni. Molte di esse vertono sui problemi della città in cui vivo e che sento mia nonostante tutto, Montegranaro. La maggior parte di quello che scrivo su di essa riguarda il centro storico, un po’ perché ci vivo e un po’ perché è indiscutibilmente la zona cittadina più disastrata in una città generalmente molto malmessa.
Agli scritti sono seguite le azioni, coadiuvate da altri che hanno condiviso in tutto o in parte quello che pensavo riguardo alla questione. Il bilancio che intendo stendere è relativo ai risultati di queste azioni che, in un primo tempo sembravano sortire effetti positivi. Ad oggi devo ammettere che questi effetti risultano essere stati effimeri.
Invito tutti a fare un giro per il centro storico. Dopo le “passeggiate” con gli amministratori di due anni fa credo che pochi – amministratori, politici e gente comune - vi abbiano poi ri-passeggiato. Invito i miei concittadini a verificare lo stato in cui versa il cuore antico della città. Io credo che da due anni a questa parte sia cambiato poco o nulla. Venite a vedere e poi ditemi se ho torto.
E’ vero: l’ospedale vecchio sta subendo dei lavori ma la destinazione che gli verrà data è quantomeno preoccupante. Il resto è immobile. O peggiora. I piccioni ci sono ancora tutti, nonostante le gabbie, e con essi il guano e la sporcizia. Le strade sono sporche. Le case cadono e si sistema il tutto con due transenne. Non c’è una politica per il centro storico. Non ci sono soldi in bilancio destinati ad esso. Ci sono solo una montagna di promesse mancate e di chiacchiere. E quel che peggio è che ho la nettissima impressione che sia calato il livello di attenzione che, forse unico risultato ottenuto, qualche mese fa era alto. E se cala l’interesse precipitano le speranze di fare qualcosa.
Un bilancio amaro il mio. Forse troppo, forse ancora si può lavorare per smuovere le coscienze e la politica. Ma è proprio la politica che uccide le speranze, sia quella di maggioranza che quella di opposizione. Perché se chi ci amministra non dimostra la minima volontà di intervento coi fatti benché a parole dica il contrario, chi sta all’opposizione ha smesso di occuparsi della faccenda da molto tempo. C’è un silenzio rumorosissimo sul centro storico, da parte di tutti. Anche gli stessi residenti tacciono, forse rassegnati, forse occupati in tutt’altre attività.
Verrebbe da dire: “mollo”. Verrebbe da pensare che sia ora di dedicare il proprio tempo e le proprie energie ad attività più proficue. Avrei voglia di chiudere direttamente la sezione dell’Ape che si occupa del Microcosmo Montegranaro. Tanto di parole ne sono state spese tante, forse troppe, ma i fatti che ne sono seguiti sono davvero pochi. E non voglio tediare nessuno elencando quello che c’ho guadagnato io. Ci sto riflettendo. Vedremo cosa fare per il 2012, anno bisesto.
Luca Craia