Piccolo è meglio?

Creato il 13 ottobre 2012 da Paradisiartificiali
Il buon Dario, accende radar e scanner e fa una utilissima analisi delle recenti ed interessanti iniziative da edicola della GP Publishing: una sorta di bande desinee per tutti, dategli un occhiata.
E non dimenticate, a proposito di iniziative veramente popolari, dovrebbe essere prossima ormai l'edizione da edicola della Salda Press per il bellissimo the Walking Deads di Kirkman.
Era il Novembre 2011, non moltissimo tempo fa quindi, quando la GP Publishing iniziava una piccola ma sistematica invasione delle edicole con la proposta di bande dessinée in formato Bonelliano, opere pubblicate originariamente in volumi di grande formato a colori riadattate nelle dimensioni del fumetto popolare italiano e stampate in rigoroso bianco e nero. Abbattimento del prezzo e prodotto finale alla portata di tutte le tasche. Questa l'iniziativa in poche parole. 
D for Demente
In rete l'iniziativa ha suscitato qualche discussione tra la fazione dei pro e quella dei contro.
I favorevoli a questa scelta editoriale affermano che la possibilità di poter seguire opere solitamente proposte a costi elevati a un prezzo popolare non può che essere un bene per il lettore, finanche a costo del sacrificio delle tavole a colori e del grande formato. I detrattori sostengono che il successo di questo formato potrebbe ostacolare la stampa delle stesse serie nel loro formato originale che andrebbe sempre e comunque rispettato in quanto forma primigenia nella quale gli albi sono stati pensati.
Dove sta la verità? Come affermavano gli Extreme già parecchi anni or sono ogni storia può essere vista da tre lati differenti (Three sides of every story), la mia, la vostra e quella vera.  Premettendo che quella vera nessuno può affermare di conoscerla, la vostra sta appunto a voi, io vi esporrò la mia.
Personalmente mi schiero apertamente con i favorevoli per varie ragioni:
1) Sono convinto che nel formato originale e con i costi che questi comportano non avrei seguito nessuna di queste serie, al massimo avrei potuto affrontare lo sforzo di seguirne una, quella che mi attirava di più, nella fattispecie Durango. Con la formula adottata dalla GP ho seguito TUTTE le loro proposte (tutte serie a termine, al momento le proposte sono state otto) senza aver speso cifre astronomiche.
2) Il prezzo ridotto consente di provare la prima uscita di ogni serie spendendo pochi euro, giudicarla e nel caso abbandonarla (cosa che non mi è mai capitata vista la buona qualità del materiale proposto).
3) Poi c'è la questione più ideologica sulla quale sono d'accordo con i detrattori. Il formato originale andrebbe preservato, certo. Però nulla vieta che l'appassionato possa acquistare l'opera in questa versione. Per esempio Durango sta uscendo anche a colori e in grande formato, ovviamente se il proliferare dell'edizione economica dovesse limitare la diffusione dei cartonati in stile francese i detrattori avranno segnato un importante punto a loro favore.
Io comunque non potrei acquistarli tutti e quindi rimango favorevole all'edizione economica.
4) Sul versante prettamente artistico si perde sicuramente qualcosa ma non vedrei il passaggio in maniera totalmente negativa. Sono convinto che in molte opere del genere l'assenza del colore riesca a valorizzare enormemente il lavoro dei disegnatori. Non vedo la stampa in bianco e nero come una mancanza e in qualche caso la scelta potrebbe rivelarsi anzi un vantaggio per il lettore. Parere personale ovviamente. Inutile nasconsersi dietro a un dito, per quel che riguarda la riduzione della tavola ci si va a perdere, non ci piove, in alcune tavole i disegni sembrano sacrificati, comunque la resa generale osservata nelle varie serie è più che buona.
5) La possibilità di seguire praticamente tutte le proposte GP, attestate solitamente tra le due e le tre uscite mensili, permette di scoprire serie che non avremmo mai provato e scoprire di trovarle addirittura superiori come qualità a quell'unica che magari avremmo seguito nel formato costoso. Non so se mi sono spiegato, ad esempio io avrei puntato su Durango e invece ho scoperto Comanche e Lo Sparviero come serie anche più appassionanti della prima (IMHO).
Tirando le somme l'opera della GP merita sicuramente plauso e sostegno.
Ma andiamo brevemente a elencarne le proposte:
Wisher (2 nn. 2,90 cad.): un fantasy moderno e metropolitano che ho provato per pura curiosità in quanto il genere solitamente non mi prende. Gran bella sorpresa, storia scorrevole e molto piacevole, disegni strepitosi del nostro Giulio De Vita, parzialmente sacrificati dalla tavola ridotta ma comunque uno spettacolo per gli occhi, testi brillanti di Sébastien Latour. Edizioni Dargaud-Lombard.
(Proprio in edicola in questi giorni potrete trovare Wisher la completa, si vede che L' integrale ormai come titolo, è troppo inflazionato, in pratica la raccolta dei due volumi a meno di 5 € ND Gen)
Il cacciatore (3 nn. 2,90 cad.): i discendenti della famiglia Rougemont alla caccia del vampiro Kergan nel corso dei secoli, ambientazioni tra medioevo e la Parigi dei primi decenni del '900. Solida la storia e ancora una volta disegni validissimi, tutto a opera di Yves Swolfs. Edizioni Glenat.
Durango (7 nn. 2,90 cad.): un western dai toni duri, violenti, dichiaratamente ispirato agli spaghetti western italiani e al film Il grande silenzio di Corbucci in modo particolare. Un protagonista di poche parole, tiratore infallibile, personaggio di grande fascino. Ancora tutto ad opera di Swolfs tranne i disegni degli ultimi volumi di Thierry Girod che non fa rimpiangere il titolare. Un'ottima proposta a cura MC Productions.
Comanche (7 nn. 2,90 cad. - 4,50 il n. 7): Un western più vicino all'epica classica, un gruppo di cowboy al servizio della bella Comanche nella gestione del ranch 666. Protagonista il duro Red Dust dal torbido passato, personaggio di grande lealtà e onore. Tra indiani, ferrovie, assicuratori e delinquenti una bella sorpresa che ha finito per appassionarmi più di Durango. Ottima la prosa di Greg, semplicemente strepitose le tavole di Herman. Edizioni Dargaud-Lombard.
James Healer (numero unico 4,50): L'accoppiata d'autori Swolfs/De Vita mette in scena un detective con facoltà medianiche chiamato a collaborare a un caso, un'indagine sulla morte violenta di tre ragazze in un piccolo paese di montagna. Buono lo svolgimento del plot e di nuovo una grandissima prova del disegnatore. Lascia un po' un senso d'incompiuto. Edizioni Dargaud-Lombard.
Ian (2 nn. 2,90 cad.): Intelligenza Artificiale Neuromeccanica. Una discreta serie di fantascienza, un'automa del tutto simile agli umani alla ricerca di se stesso e con un lato oscuro. Storia di Fabien Vehlmann e disegni di Ralph Meyer, a mio parere una delle proposte più deboli (comunque discreta) insieme a...
Caino (3 nn. 2,90 cad.): un fantathriller condito di ordini religiosi, storia e complotti, ricerche infinite e personaggi immortali. Affascinante ma parecchio confuso l'affresco inscenato da Nicolas Tackian, buoni i disegni di Andrea Mutti. Edizioni MC Productions.
Lo Sparviero (3 nn. 2,90 cad.): la grande rivelazione, un ottimo fumetto tra revenge story alla Conte di Montecristo e avventure marinare degne di Master & Commander. Anche qui un genere lontano dai miei gusti ma una storia che mi ha preso dalla prima all'ultima tavola. Ottimo il lavoro sobbarcatosi da Patrice Pellerin ai testi e ai disegni.
Tutte le serie sono giunte al termine, in corso di pubblicazione il western Jonathan Cartland e il giallo Gil St. André.
Dario Lopez

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