Pidocchiopoli - Pidocchio gonfiato

Creato il 13 ottobre 2015 da Ritacoltellese
Pidocchio gonfiato
Non c'è nulla di più facile per dare addosso a qualcuno che si odia, per le più svariate ragioni, che gonfiare, portandoglielo a paragone, qualcun altro assolutamente peggiore. Fu così che Melinda si ritrovò vantata in tutto dalla sorella di suo marito, una psicotica piena di invidiosa acredine nei confronti di una cognata rea di essere carina, colta e molto fine. Melinda si adeguò senza vergogna al confronto continuo portato avanti dalla psicotica, approfittando miserabilmente della sua follia per averne vantaggi economici, essendo ella un vero pidocchio. Assecondava la psicotica in certi atteggiamenti che volevano essere in contrasto con i modi educati ed eleganti della cognata odiata. Dunque si poteva assistere a scenette di questo tipo: un giardinetto di una casa al mare dove si riuniva l'intera famiglia e Melinda che si metteva a cantare con la psicotica: "Tutti ar mare, tutti ar mare a mostrà le chiappe chiareeee!"  Sotto gli occhi meravigliati e sconcertati della cognata carina. Al riparo delle lodi sperticate della folle tornava poi ad atteggiarsi a persona fine senza, ovviamente, esserlo né punto né poco. Era decisamente bruttina ma la folle le diceva: "Stasera sei la più bella del mondo."   Non si sa se poi era così stupida da finire per crederci. Certo le faceva molto comodo. Approfittando di questa debolezza della folle invidiosa si faceva pagare il cinema, qualora andassero insieme, usava la folle per risparmiarsi i pasti per sé il marito ed i figli, se si doveva andare insieme in un posto usava sempre l'auto e il carburante della pazza e così per tutto... Quando fece la Prima Comunione sua figlia fu costretta però a mettere mano al portafoglio.
La cognata abitualmente linciata, nell'ugual circostanza che aveva riguardato i suoi figli, aveva invitato i parenti stretti al ristorante offrendo loro un pranzo completo all'italiana: dall'aperitivo al dolce. La folle invidiosa, lungi dall'apprezzarlo, si era prodotta in domande insinuanti su come suo marito avesse trovato quel ristorante fuori porta... "Ah! L'aveva accompagnato una collega?"  E giù occhiatine e risatine con Melinda davanti all'esterrefatta loro parente che aveva dato quell'informazione con candore, non supponendo nemmeno lontanamente che questo potesse suscitare pensieri maligni su suo marito e la collega, che era anche sua affettuosa amica. Per contro non si facevano mai insinuazioni sulla fedeltà del marito di Melinda, pur essendo lui un bel giovane e lei... decisamente bruttina.  Tutto serviva per placare il rodimento interno che la folle nutriva irragionevolmente per la molto carina.
"Dove si va?" Chiese lo sparuto gruppo di parenti fuori dalla chiesa dove si era svolta la cerimonia della Prima Comunione della bambina di Melinda. Con un sorrisetto solo un poco imbarazzato Melinda li condusse verso un bar lì vicino, nella cui disadorna saletta da thè offrì loro dei pasticcini e qualche bevanda. Nessuna critica da parte della folle per lo squallido rinfresco. Per contro la pidocchia gonfiata, se risparmiava su pasti e altro facendoseli pagare dalla pazzoide, se pitoccava sui rinfreschi da offrire ai parenti in circostanze peraltro uniche, era splendida nell'acquistare per sé pellicce e capi d'abbigliamento. Il marito, pur non essendo per natura un pidocchio, si era adeguato totalmente alla moglie che tanto bene era riuscita ad entrare nel favore della sua famiglia, assecondandone l'astio per quella cognata troppo colta anche per lui. Esiste dunque anche il pidocchiume per contagio. Pur avendo possibilità economiche decisamente inferiori a quelle di Melinda e suo marito, la carina-colta offrì alla parentela un secondo pranzo al ristorante in occasione della Cresima dei suoi figli. Per Melinda invece ci fu solo quell'unica occasione dei pasticcini al bar per quella Prima Comunione. Infine arrivò anche il giorno delle nozze della figlia. Fu scelta una appariscente, famosa, ma decisamente in decadenza, villa con vista sulla città. Il pranzo di nozze si esaurì in due portate: primo e secondo, lasciando esterrefatto e quasi basito un giovane medico, loro parente, che sbalordito non seppe trattenere una frase che gli uscì spontaneamente e involontariamente: "E' finito qui??!!!"  Sotto gli occhi fin troppo consapevoli della sempre carina-fine e colta che non disse nulla, chiedendosi interiormente: "Ma quando aprirà gli occhi su queste persone?" Infatti, sperando che a tale risicato pranzo, offerto in una cornice pretenziosa e vagamente fatiscente, andassero meno parenti possibile, obbligandoli però con l'invito a fare un regalo agli sposi, avevano inviato gli inviti solo quindici giorni prima delle nozze!!! Nulla si era saputo, nemmeno in voce, di codeste prossime nozze. Molti dunque avevano già impegni di lì a due settimane e non andarono, con grande sollievo della pidocchia gonfiata e di sua figlia, impidocchiata dalla sua egemone educazione familiare.