Ringrazio Catia in cucina ricette senza sale aggiunto, per aver scelto la mia ricetta e avermi regalato una foto con il risultato della preparazione :
(..) «Prima di trovare questa ricetta ho navigato un po’. Se ne trovano diverse, naturalmente, alcune ricette prevedono le uova, altre sono vegane (beh, come questa mia, ora che ci penso!). Comunque dopo averne lette un certo numero ho deciso per questa ricetta, che mi è piaciuta perchè riporta anche la versione dialettale, perciò, diciamo così, l’ho ritenuta “sufficientemente romagnola”. Io ho adattato le proporzioni alla quantità di farina usata da me e l’ho personalizzata con l’aggiunta di pinoli e mandorle, a mio parere necessari come ho già detto, e ho ottenuto una piada dei morti che, sì, non è identica a quella della zia Marcella, ma la sostituisce degnamente sia nell’aspetto che nel sapore!»
Piada dei morti
Questo dolce tipicamente romagnolo, caratteristico un tempo della stagione fredda e in particolar modo del mese di novembre, è tuttoggi forse meno diffuso ed è un vero peccato, poichè si tratta di una preparazione veramente semplice e genuina.
Impastate 1 kg. di pasta di pane già lievitata con 200 gr. di gherigli di noce, 150 gr. di uvetta sultanina, 200 gr. di zucchero e ½ bicchiere di olio. Lavorate l’impasto energicamente, in modo da amalgamare bene i vari ingredienti. Imburrate una tortiera piuttosto larga, sistematevi la piada e infornate in forno di medio calore per circa 40 minuti.
Si usa anche dividere l’impasto in tanti panini piuttosto schiacciati, infornati anch’essi, ma per minor tempo.
La ricetta in dialetto romagnolo da Romagna in cucina 1998