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Piedi per terra anche nelle interviste ad alta quota: saper reagire agli imprevisti è la chiave del successo

Creato il 15 giugno 2012 da Experteer

Piedi per terra anche nelle interviste ad alta quota: saper reagire agli imprevisti è la chiave del successoContinua la serie delle interviste con Head hunter di successo, ricche di spunti utili in fase di candidatura e colloquio di lavoro. Luigi Pedrazzi, Managing Partner di MAC Executive, esprime le sue opinioni su curriculum, caratteristiche ricercate in un candidato e aspettative dello stesso. Ciliegina sulla torta, un divertente aneddoto riguardo una ricerca commissionata da una compagnia aerea.

Quali sono le caratteristiche più importanti e ricercate in un candidato oggi?

Oggi si richiede la capacità di essere flessibili e veloci nel reagire prontamente ad ogni tipo d’imprevisti o mutamenti di scenario, ad esempio:contrazione del mercato, crisi finanziaria, cali e flessioni nelle vendite, cambiamento di prodotto. Queste caratteristiche ci orientano positivamente verso un candidato piuttosto che verso un altro.

Su quali punti di un curriculum si concentra maggiormente?

Ciò che colpisce subito il Recruiter è l’aspetto formale del curriculum in termini di impostazione e struttura. In seguito, si valuta il cursus honorum del candidato: in quante società ha lavorato e per quanto tempo e in che tipo di società si è inserito (multinazionali, a stampo familiare, quante risorse, etc…). Infine, è essenziale vagliare il percorso di crescita del candidato, guardando all’implementazione delle mansioni affidategli dal primo all’ultimo impiego, verificandone la crescita, in termini di responsabilità, livello, inquadramento, eventuale gestione di collaboratori, contribuzione a Start-up, etc…

Qual è l’esperienza più singolare che ha vissuto nel gestire una delle sue ricerche passate?

L’esperienza più singolare che ricordi, con un misto tra piacere ed apprensione,  riguarda una ricerca che mi fu commissionata da parte di una compagnia aerea internazionale: si trattava di selezionare candidati che sarebbero stati preposti a mansioni di “sicurezza” sugli aerei. Le interviste si svolgevano a bordo di un boing e il pilota, a caso e senza preavviso, effettuava una cabrata veloce: ebbene, se il candidato “sbiancava”  l’intervista era subito finita!

Quale domanda si dovrebbe aspettare un candidato in ogni colloquio?

Domande  di prassi da parte di un Recruiter riguardano una dettagliata descrizione dell’ultima posizione ricoperta e le maggiori difficoltà incontrate nello svolgimento delle mansioni correlate. Un’altra domanda comune è “cosa ne pensa del suo Responsabile?”. Richiedere “pregi e difetti” serve per ottenere un’autovalutazione delle capacità/potenzialità del candidato finalizzata ad appurare l’eventuale discrasia tra la percezione di sé di questi e l’immagine che invece proietta ai terzi. Altre domande comuni sono: “qual è l’attività più sfidante che ha dovuto affrontare?”, “se fosse il Responsabile dell’Azienda in cui lavora cosa cambierebbe per  aumentare la crescita finanziaria della Società?”

Secondo lei, che cosa si aspetta il candidato da un consulente di una società di ricerca e selezione, prima, durante e dopo il colloquio?

Prima di un colloquio ci si aspetta, dal selezionatore, la DESCRIZIONE della posizione da ricoprire e dati precisi sull’Azienda (fatturato, dimensione, prodotto,etc… ). Durante, il colloquio ci si aspetta che il Recruiter abbia competenza, professionalità, educazione e, naturalmente, capacità di rispondere in modo adeguato alle domande che gli vengono poste. Dopo, si vorrebbe un breve riepilogo di ciò di cui si è parlato e della posizione offerta, la disponibilità a rispondere a domande chiarificatrici e, soprattutto, esser in real time informati sull’andamento della ricerca in tutto il suo iter.


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