Pier Cortese: Restare Bambini per Diventare Adulti Migliori

Da Dietrolequinte @DlqMagazine

Federica Zingarino 

Little Pier e le storie ritrovate è l’ultima fatica del cantautore romano Pier Cortese. Un EP di canzoni per l’infanzia, ma non solo. Il progetto comprende anche un’applicazione per tablet e smartphone che permette ai bambini non solo di cantare i brani del disco, ma anche di diventare protagonisti di piccole storie illustrate. La prima di queste avventure, legata al brano L’ospedale dei pesci, li porta a confrontarsi con un fiume inquinato ed un pesciolino da salvare, insomma a divertirsi imparando valori importanti come il rispetto per la natura. Da sempre l’infanzia è stata considerata dai migliori cantautori italiani territorio di caccia per esprimere la propria creatività: chi può dire, ad esempio, di non aver mai cantato La tartaruga o Johnny Bassotto di Bruno Lauzi oppure La casa o Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo? Certo si tratta di brani di grande successo ma anche piuttosto datati; infatti, è da allora che questo genere, se escludiamo il sempre prolifico settore delle sigle per cartoni animati, risente di un vuoto compositivo consistente. E così Pier Cortese, concluso il tour con l’amico Niccolò Fabi e dopo aver pubblicato due album da solista, un bel progetto di cover assieme a Roberto Angelini, Discoverland, e tante collaborazioni (è autore, tra gli altri, per Simone Cristicchi, Fabrizio Moro e Marco Mengoni), ha deciso di aprire una parentesi nuova nel suo percorso artistico dedicandosi all’universo dei più piccini con questo EP che con i suoi sei brani inediti è figlio di quella tradizione cantautorale italiana prima menzionata. Il progetto Little Pier e le storie ritrovate ha debuttato nell’ambito di Parole di Lulù, evento dedicato ai bambini che consta di attività ludiche educative e spettacoli e che, voluto da Shirin Amini e Niccolò Fabi, dal 2010 si svolge ogni anno il 30 agosto al Casale sul Treja (Mazzano Romano). Il disco è disponibile su iTunes e si apre con L’ospedale dei pesci, brano che lancia un messaggio ambientalista contro l’inquinamento prodotto dall’uomo, accompagnato da un bel video a cartoni animati tutto da vedere.

Ci racconti come ti è venuto in mente questo progetto?

«C’erano un bel mazzo di canzoni che mi portavo nel cuore da quando ero molto piccolo. Le scriveva mio papà e ho sempre pensato di trovare l’occasione giusta per farle ascoltare anche agli altri bimbi. La nascita di mia figlia ha fatto scattare immediatamente il passaggio di consegne».

Come ti sei avvicinato al mondo dei bambini?

«Ho da sempre un ascendente per il mondo dei bambini, c’è dentro tanta creatività e tanta libertà e queste sono due parole che mi mettono molto a mio agio e credo che la cosa sia reciproca».

Come promuoverai questo progetto?

«Grazie alla sensibilità e alla passione di Maria Francesca Quattrone e di tante altre persone che si sono entusiasmate al progetto e che lavorano quotidianamente per contribuire a divulgarlo e a farlo crescere, troveremo più occasioni possibili per promuoverlo e condividerlo insieme ai bimbi: ad esempio in radio, oppure negli ospedali, a scuola, nelle biblioteche».

Hai altre idee che si collegano a questo progetto?

«Abbiamo realizzato con WOP la prima App per tablet e smartphone de L’ospedale dei pesci insieme a un video d’animazione. Stiamo preparando la seconda storia, Coccodino, e soprattutto ci stiamo organizzando per portare tutto nei teatri facendo incontrare sempre la musica con le immagini e la tecnologia e dando la possibilità ai bambini di interfacciarsi con le storie e viverle ancora più da vicino».

Quale delle canzoni preferisci e perché?

«Non c’è una canzone che preferisco, sono tutte importanti per me».

Fotografie di Angelo Trani


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