“Il Potere di un medico si stabilisce dalla quantità dei suoi pazienti.”
Inaugurando con l'irresistibile parodia “de denuncia sociale” della proverbiale burocrazia e corruzione ospedaliera italiana e dell'assistenzialismo, “Pierino medico della SAUB” questa nuova mini rassegna tutta dedicata all'amico scorreggione e parolacciaro l' Arvaro, er Vitali, ovviamente, non posso anche in questo caso esimermi dal ringraziare il migliore, più frequentato sito e forum italiano di cinema, naturalmente er mitico Davinotti, per tutte le curiosità, aneddoti, notizie e irrinunciabili contributi sul film, come sempre altrove introvabili.
Dopo essersi laureato ad Addis Abeba, Pierino torna a casa. Il padre (il grandissimo Mario Carotenuto) gli troverà un posto in ospedale come assistente. Dai banchi di scuola, quindi all'ospedale.
Questo da me trattato, è stato il miglior film del filone “pierinesco”, dall'enorme successo nei primi anni ottanta.
Alvaro era davvero al massimo della forma, istrionico e generoso, come detto subito dopo il grande successo del capostipite “Pierino contro tutti” uscito pochi mesi prima, offrendoci una grande esibizione, completata da rutti, frasi villane, sketch barzellettieri, sguaiati e grevissimi sketch tra le corsie dei malati, come ce piaciono, e volgarità assortite di buon repertorio. Oltre a un po' di spogliarelli, tette e culi bboni, vivaci gag cò a'mmerda, e er repertorio suo dde battute strampalate e furminanti (ricordate in “Roma” di Fellini ?).
Anche se, una storia c'è e più di quanto possa sembrare, dal titolo.
Il ritmo è parodico e senza stanche, lo spirito poco raffinato e di grana grossa come ce piace ancora di più. Oltre ad alcune fantastiche trovate di satira sanitaria, come l'inserimento di stretta attualità delle magagne dell'istituzione pubblica, le corruttele enormi, grandi e piccole, le raccomandazioni, l'onnipresenza della Loggia P2 di cui fa parte l'esaminatore Enzo Garinei, che raccomanderà Alvaro -da semplice assistente- per farlo assumere nell'ospedale, e grazie ad una laurea fattagli assegnare ad Addis Abeba, in questo seguito più farsesco e ovviamente non autorizzato -né tanto meno formalmente riconosciuto-, de “Il Medico della mutua” (maggiormente il seguito, “Il Prof. Guido Tersilli, Primario della clinica Villa Celeste,convenzionata con la mutua”) con Sordi.
Il film in sostanza non c'entrerebbe nulla con la trilogia originaria “pierinesca” composta di tre film, l'ultimo realizzato fuori tempo massimo, del 1990.
“Pierino” venne aggiunto nel titolo dopo, appunto per sfruttare il successo della serie e inserendosi nel filone “mutualistico”, cosa che riuscì appieno visto le code che attirò anche questo film, alla sua uscita nelle sale per il natale 1981.
Regista fu il ruspante artigiano di ogni genere e filone del b-bis italico più b-bis Giuliano Carnimeo, qui meno sciatto del solito, il quale nei suoi film ha quasi sempre dato come si deve uno sgangherato risalto alla potta, che qui sarebbe la morbidosa e burrosa bonona di rincalzo Serena Bennato (Domenica), l'oggetto dell' interesse di Arvaro nel film, (che sfrutterà tutte le sue risorse e battutone, seppur maldestramente e con meno volgarità del solito, per conquistarla ). Presente anche qui il grande(ISSIMO) e irresistibile, Mario Carotenuto.
Notevole pure l'apporto degli altri caratteristi, Gianni Ciardo (forse il migliore come lo Zio Barese dalla parlata incomprensibile), il mostruoso Sal Baccaro, la Carloni, Caracciolo, e addirittura Mario Feliciani (e c'è pure Raf Luca). Fantastiche alcune trovate, come “I Quindici” e “Conoscere” che s'intravedono da dietro la scrivania nello studio del Primario.
Vitali riesce qui anche ad aggiornare la sua conosciuta comicità, meno trucidona del solito, ma come detto sempre “scorreggiona” e che ce piace così. De bassa lega, e all'occorrenza mooolto volgare come era ner mitico filone dde e' caserme, cò a' GRANDE TOPA a'Fenech, e come diceva er buon Salvi.
Vitali nel film interpreta -validamente- anche due ruoli, ovvero quello del gigione protagonista Alvaro Gasperoni, schiavizzatore dei parenti che si fanno sempre in quattro per aiutarlo (pure ricoverandosi di continuo), nella sua carriera in un'istituzione pubblica, e pure quelli del nipote Pippetto, er “pierinetto” della situazione, in un film come altrimenti detto, “spurio” rispetto alla serie, e imbastito come tale in seguito al grande successo.
Anche per questo è narrativamente più solido, e pur non essendogli “aderente”, il migliore della serie. Forse perchè agganciato alla realtà tragicomica ma paradossalmente realistica, oggi più che trent'anni fa, della Sanità italiana,la quale solo Michael Moore può oramai credere di prendere a modello, e solo a confronto di quella disumano-capitalistica statunitense.
Grandi momenti o frasi, battute memorabili:
Pierino che ha un malore per lo spogliarello di una ninfomane.
Le visite ai pazienti tra una stanza e l'altra.
Il momento nel quale dietro alla scrivania del primario cazzone Mario Feliciani spuntano le mitiche enciclopedie de "I Quindici" che hanno formato tanti ragazzini italiani di ben altra generazione,
e "Conoscere", più per adolescenti.
Dall'originale “ Il Medico della mutua” di Zampa, anche per rimarcarne l'ispirazione, viene ripresa la celebre marcetta di Piero Piccioni, comunque non accreditato nei titoli di testa (è sicuro, che non avrà voluto lui).
In una breve apparizione come infermiera, appare qui biondo crinita, la un tempo nota “Caroline Di Monaco di Forcella” -gli somigliava- Sabrina Siani, starlette napoletana e bella topona del cinema b-bis primi anni '80.
Persino in Spagna è uscito in dvd “Pierimo medico della SAUB” (ribattezzato come Jaimito), in Italia bisogna accontentarsi del sicuramente peggiore per la qualità audio/video, dvd della Avo Film pubblicato nel 2002, e che conservo gelosamente, ma che altresì altro non era che un riversamento della vecchia cassetta.
Il film s'intitolava originariamente soltanto “Il Medico della SAUB”, poi per motivi commerciali, i produttori o i distributori, hanno voluto ribattezzarlo “Pierino medico della SAUB” a scopo promozionale.
Notare che l'espediente della laurea in medicina in un paese del terzo mondo sarà utilizzato anche in film americani come “Facoltà di medicina”.
Il film non ha mai voluto, né avrebbe potuto averne la necessaria “autorizzazione”, essere un “remake ufficiale” de “Il Medico della mutua” di Sordi, ma solamente una parodia, fin dal titolo. Ed e' evidente dalla scelta della musica.
E' presente anche il mitico caratterista romano Ennio Antonelli, purtroppo doppiato.
Napoleone Wilson