1 giugno 2014 Lascia un commento
Approfittando degli ultimi giorni a disposizione, si unisce un giro a Milano con la mostra che la sua citta’ gli tributa a oltre 50 anni dalla sua scomparsa.
Come sempre lasciamo le biografie ai biografi e concentriamoci sul lavoro di un artista scomparso troppo giovane, laddove ricordarlo per le sue opere e’ ricordarlo nella sua umanita’ pregna della fantasia che ha saputo esprimere nell’arte.
Egli fu un creativo puro, un concentrato d’idee capace di ribaltare un sistema, quello dell’arte, che non impara mai abbastanza dai propri errori. Rivoluzionario quanto lo fu Duchamp, allievo di un Fontana del quale seppe portare avanti l’astrazione dimensionale, prolungamento ideale del Malevic alla cui sintassi aggiunse la materia e tolse colore. Piu’ di altri, meglio di altri, soprattutto prima di altri, seppe uscire dal sistema schernendolo e spogliandolo ma invece di urlarlo nudo, stette al gioco amplificandone gli aspetti grotteschi e abnormi. In questa ottica "La merda d’artista" che allora fu scandalosa, oggi e’ premonitrice nella sua accezione piu’ letterale e ridicola.
Purtroppo arrivo lungo e probabilmente a questo punto la mostra sara’ gia’ terminata ma nel caso consiglio la visione del documentario di Sky Arte a lui dedicato e comunque andare oltre una esposizione per restare nel suo pensiero attraverso un riconoscimento costante di quanto ha dato nel poco tempo che gli fu concesso.
Mostra Piero Manzoni a Palazzo Reale
Piero Manzoni – Pagina ufficiale