Pietro Ichino |  LA LUCE DEGLI OCCHI: ACCORGERSI DI QUANTO LA VISTA È UN DONO FRAGILE E PREZIOSO, 13 dicembre 2014

Creato il 22 dicembre 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

A seguito della pubblicazione del mio racconto dal vivo sulla vista persa e recuperata, ho ricevuto una valanga di messaggi affettuosi da amici e lettori. Non potendo rispondere personalmente a ciascuno di loro per ringraziarli e tranqullizzarli, lo faccio qui: l’operazione è riuscita perfettamente. E da tre giorni la bolla di gas multicolore nel mio occhio destro, a cui mi ero ormai affezionato, si è dissolta del tutto.

Dunque anche il secondo occhio sta tornando a funzionare quasi normalmente. Forse non perderò questo  bene prezioso, potrò continuare a vedere quanto è bello il creato. E al creato stesso – poiché del creatore non mi è data altra percezione o conoscenza – rivolgo il mio ringraziamento gratissimo dal profondo del cuore. Guardo le nubi bianche contro il cielo azzurro, mi sembra che nulla di più bello possa essere guardato da occhio umano. E ripenso con stupore a quella membrana sottilissima capace di tradurre i raggi di luce in segnali per il cervello, che li trasforma in immagini: un prodigio ineguagliato di tecnologia ottica. Prodotto dell’evoluzione della specie? Sì, certo; ma mi è difficile concepire che un apparecchio di tanta complessità e perfezione tecnica possa essere frutto del caso, essere prodotto soltanto dal meccanico succedersi – sia pure per milioni di volte – di generazioni di organismi viventi.

tutto il racconto autobiografico qui:

Pietro Ichino |  LA LUCE DEGLI OCCHI.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :