I DANNI DELLA JOB PROPERTY E IL NUOVO ORDINAMENTO CHE STA NASCENDO
Nel mio intervento nella discussione generale sul disegno di legge-delega, svolto in Senato mercoledì, ho illustrato non solo i tre pilastri della riforma – nuovi ammortizzatori sociali universali, nuovi servizi per l’impiego centrati sul contratto di ricollocazione e Codice semplificato -, ma il suo significato sistemico nel segno della flexsecurity, di cui i media parlano ancora pochissimo.
LA QUESTIONE DEL LICENZIAMENTO DISCIPLINARE E LA SUA SOLUZIONE
In una nuova nota (non troppo) tecnica spiego con un caso concreto, che ne rappresenta bene mille analoghi, perché è giusto che il lavoratore sia assolto anche per insufficienza di prove, ma è altrettanto giusto che all’impresa sia data una via di uscita dal rapporto con il lavoratore della cui affidabilità non possa più essere sicura. È la soluzione della clausola opting out, di cui ho parlato anche nella mia intervista al quotidiano Avvenire di mercoledì, che può conciliare la delibera della Direzione PD di lunedì scorso con l’esigenza di salvaguardare incisività e coerenza della riforma.
MEZZO SECOLO DI ERRORI COMMESSI IN NOME DEI LAVORATORI, MA CONTRO DI LORO
La serie dedicata alle grandi battaglie perdute e subito dimenticate da Pci e Cgil sul terreno della politica del lavoro, aperta la settimana scorsa con Déja vu, prosegue con
– il primo editoriale telegrafico di oggi: La vecchia sinistra sempre in ritardo e
– il secondo: Quando la sinistra si opponeva al part-time.