Si tratta di un dato importante, prima di tutto perché in controtendenza rispetto alle aspettative di Renzi, il quale aveva fissato l’obiettivo del 2014 intorno al +0,3%. Le peggiori ipotesi immaginate nei giorni scorsi erano comunque migliori del drastico e laconico -0,2% registrato dall’Istat.
La domanda è: cosa fare adesso? Nelle scorse settimane il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva scongiurato la necessità di varare un’ulteriore manovra correttiva. Ora probabilmente qualche ritocchino occorrerà farlo. Se le stime Istat fossero confermate ufficialmente tra qualche settimana, infatti, l’Italia subirebbe una perdita di almeno 7-10 miliardi. Riuscirà Renzi a mantenere le promesse fatte agli italiani? La risposta non è scontata, considerando che in un quadro del genere anche la conferma del bonus di 80 euro diventerebbe complicata.
Una cosa è certa: la strategia adottata finora del governo si sta rivelando fallimentare. Senza il taglio delle tasse, senza una scossa al mondo del lavoro, senza certezze rimettersi in carreggiata è impossibile. E neanche l’ottimismo di Renzi può confutare questo dato.
Le prime parole del Premier sono state affidate ad una lettera inviata ai parlamentari della maggioranza: “In queste ore i dati negativi sulla crescita”, si legge, “non devono portarci alla solita difesa d’ufficio. Dobbiamo avere il coraggio e la voglia di guardare la realtà: l’Italia ha tutto per farcela e per uscire dalla crisi”.
La verità è che non solo l’Italia non cresce, ma non siamo riusciti neanche a stabilizzare l’economia. E’ un problema che il governo dovrà risolvere lavorando di più, ma soprattutto lavorando meglio.