Pilar Rubagotti, un nuovo astro nascente dell’artistica

Creato il 06 novembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Hai dodici anni. Frequenti la seconda media, ma la tua testa deve ragionare come se avessi già spento venti candeline. No, non sei il nuovo Einstein. Sei una ragazza che sta maturando alla grande e che sta prendendo lezioni nel Liceo della Ginnastica Artistica. Per entrare tra qualche stagione, si spera, nell’Università, nell’elitè di questo sport fatato. Servono maturità, testa, cuore e sacrifici già da piccolissime. Si sa e non stancheremo mai di ripeterlo.

È a grandi linee la storia di Pilar Rubagotti, una classe 2000 dal grande potenziale e con un talento davvero molto interessante. Un paio di mesi fa abbiamo parlato delle ragazze che potrebbero rappresentarci alle Olimpiadi di Rio de Janeiro (cliccate qui per leggere l’articolo). Fare previsioni alla lunga è molto difficile in questa disciplina, ma siamo certi che la bresciana potrà giocarsi parecchie carte nel prossimo quadriennio.

Ha praticamente visto la palestra prima dei banchi di scuola, dopo essersi divertita ad osservare la sorella maggiore che sorrideva così tanto quando praticava questo sport. Subito il grande palcoscenico del PalAlgeco: quando lo costruivano dopo il trionfo mondiale di Vanessa Ferrari aveva solo sei anni… Qui una crescita costante grazie a una capacità, a una grinta e a una voglia che sono subito saltate agli occhi attenti di quel guru che porta il nome di Enrico Casella. È la grande Brixia a seguire tutti i suoi passi.

Come quando qualche mese fa ha iniziato a studiare il difficilissimo Tsukahara al corpo libero, il doppio salto indietro con un avvitamento nel primo, invenzione del giapponese Mitsuo, plurimedagliato a Monaco ’72 e Montreal ’76. È pure riuscita ad eseguirlo (cliccate qui per vedere il suo primo tentativo)… A soli dodici anni è “tanta roba”… Poi ha dovuto frenare il perfezionamento perché si è fatta male al ginocchio, ma tra qualche settimana sarò pronta per riniziare al meglio.

È stato proprio questo infortunio a portarla più spesso sulle poco amate parallele dove gli arti inferiori assumono un’importanza “relativa”. Ecco così che, un mese fa, nella prima tappa della fase regionale della serie C (vinta ovviamente dalla Brixia che schierava anche le altre stelline Sofia Busato, Marta Melito e Giada Pigliaru) si è presentata eseguendo solo l’esercizio sugli staggi. Beh, se quello è il suo peggio allora c’è di che esser contenti.

Quest’estate ha provato delle nuove serie nell’attrezzo di agilità, mobilità e destrezza. Tra le tante dobbiamo segnalare la bellissima combinazione Jäger (salto con ripresa dello staggio di partenza) più Tarzan (cliccate qui per vedere il video) e un ottimo svolgimento del Geinger (salto con avvitamento e ripresa dello staggio di partenza che potete ammirare cliccando qui).

Due domeniche fa, però, ad Arcore nella seconda tappa della fase regionale di serie C non ha resistito alla tentazione ed è salita su tutti e quattro gli attrezzi. E che gara che è uscita. Miglior punteggio sull’amata trave, sempre di assoluto livello e che diventerà sicuramente il suo cavallo di battaglia (16.8000). Miglior esercizio al corpo libero (16.950). Solo la bravissima Eleonora Gazzani (Pro Lissone) le ha tolto il primato al volteggio (17.650 contro 17.600), l’altro attrezzo preferito dalla bresciana. Ma nella specialità Pilar è capace di un bellissimo Yurchenko (la matrice inventata dalla grande sovietica Natalia che prevede un rondata, o mezzo avvitamento, sul trampolino) teso con 360 gradi di rotazione in fase di volo (cliccate qui per vederla all’opera).

E ovviamente nelle ultime quattro stagioni sono arrivati anche diversi importanti successi. Campionessa Regionale e Nazionale nel 2009-2011, il tricolore allievi (quarto livello) conquistato a marzo 2012 a Mortara e soprattutto l’importante partecipazione all’incontro Internazionale Under 13 tra Italia, Germania, Francia e Svizzera dove ha ottenuto un primo posto a squadre (segno che le nostre ragazzine ci sono alla grandissima e la scuola di ginnastica artistica sta sfornando moltissimo) e un secondo posto individuale. E ora via verso nuovi obiettivi, verso nuovi traguardi, verso nuove soddisfazioni. Sempre più importanti. La voglia c’è, il talento pure, gli stimoli arrivano continuamente quando vedi quotidianamente a pochi centimetri una Campionessa del calibro della Ferrari, osservi tre giorni a settimana un’altra olimpica come Erika Fasana, ammiri qualche capatina di Enus Mariani (cliccate qui per leggere un articolo su di lei) e ti confronti continuamente con una coetanea di pari talento come Sofia Busato.

Per arrivare là dove è salita il suo idolo Monica Bergamelli, brixiana doc prima di ritirarsi, grande veterana della Nazionale Italiana e una delle favolose ragazze d’oro a Volos 2006 (oltre che quarte al Mondiale dell’anno successivo). Per realizzare il sogno di imparare la ruota senza mani in trave (lo farà sicuramente, non ci sono dubbi). Con la stessa tenacia della tuffatrice Tania Cagnotto, la sua sportiva preferita, sfortunatissima quarta (e per ben due volte) a Londra. D’altronde puoi aspettarti di tutto da una che ama il Lao Log Daun, la “Via dell’Antico Drago”, un’arte marziale vietnamita codificata dal Mastro Fondatore Marco Guarneri.

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(i video linkati sono tutti presi dal canale Youtube della Brixia, sempre postati da Enrico Casella; per la foto grazie al fans club Pilar Rubagotti, la stellina della Brixia on Fb)

OA | Stefano Villa

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