Pillole di Genere – 2/2015
Dal 18/01/2015 all’ 8/02/2015
America: Super Bowl & video contro gli abusi domestici
Il 1° febbraio in America è andato in onda il Super Bowl, l’evento sportivo più importante dell’anno.
E fra festoni, ballerine, modelle, automobili e football, per la prima volta in assoluto nella storia di questo evento, viene trasmesso un video che parla di abusi domestici e P&G partecipa con lo spot Like a Girl.
Russia: Il bacio dedicato a Vitaly Milonov
Il 3 febbraio due attiviste russe si sono baciate sul volo Mosca-San Pietroburgo davanti agli occhi dell’ideatore della legge anti-propaganda gay.
Zanny Minton Beddoes, la prima direttrice dell’Economist
Zanny Minton Beddoes è la prima donna a dirigere l’Economist.
Per la prima volta nei 172 anni della sua storia l’Economist ha una direttrice. Si chiama Zanny Minton Beddoes, ha 55 anni e lavora nella rivista britannica dal 1994 come responsabile del settore Business Affairs (le pagine di economia, finanza e scienza). «Il Consiglio di amministrazione ha scelto Zanny, che ha grandi capacità di leadership e grande esperienza del nostro giornale ed è un’autentica portavoce dell’Economist e dei suoi valori», ha annunciato il presidente del board Rupert-Pennan Rea.
I doveri di una moglie secondo Abdel Moez. La morte di Assia Djebar.
Muore il 7 Febbraio a Parigi Assia Djebar. E’ stata scrittrice, poetessa, saggista, regista e sceneggiatrice algerina femminista. Nei suoi molteplici romanzi ha raccontato il corpo delle donne nella società islamica. Nel 1955 diventa la prima donna ad essere ammessa all’École Normale Supérieure de Sèvres.
“Per tutte, giovani o vecchie, in clausura o mezze-emancipate, la lingua resta quella del loro corpo: quel corpo che gli occhi dei maschi chiedono sia invisibile, finché non riescono a incarcerarlo coprendolo interamente; quel corpo in trance, danzante, che si adatta alla speranza e alla disperazione; quel corpo ribelle, in grado di leggere e scrivere, in cerca di qualche spiaggia sconosciuta come meta del suo messaggio d’amore”
Assia Djebar
Italia: Conchita Wurst a Sanremo.
Gruppi cattolici hanno attaccato duramente la Rai per la decisione di invitare la drag queen austriaca Conchita Wurst, vincitrice dell’ultimo Eurofestival, a cantare al Festival di Sanremo. E’ stato minacciato un vero e proprio boicottaggio del festival. “Conchita Wurst sarà presente al festival di Sanremo. Vergogna Rai, vergogna Italia. Facciamo girar la voce e teniamo noi e i nostri bambini lontani dalla tv. Un vero boicottaggio di tutti i cattolici italiani non potrà passare inosservato” è il testo del comunicato pubblicato sul sito cattolico tradizionalista Radio Spada.
India: Parte la campagna contro l’aborto selettivo
Il Primo ministro indiano Narendra Modi ha lanciato in questi giorni una nuova campagna contro il ricorso all’aborto per scegliere il sesso dei figli, una pratica illegale ma drammaticamente diffusa. «Beti Bachao Beti Padhao» (salva la figlia, istruisci la figlia) è il nome dell’iniziativa che coinvolgerà i 100 distretti più critici.
Si calcola che un migliaio di bambine vengano abortite ogni giorno in India, solo perché femmine, da genitori che vogliono a tutti i costi un figlio maschio.
La campagna appena partita prevede non solo maggiori controlli sull’applicazione della legge contro la selezione prenatale del sesso, ma anche incentivi per i distretti che riusciranno a diminuire lo squilibrio tra nuove nate e nuovi nati, premi per le scuole che non perderanno alunne da un anno all’altro e una campagna di sensibilizzazione sui media.
Infibulazione femminile e prima condanna per un medico e un padre egiziani
Il 6 febbraio è stata la Giornata Mondiale per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili. Superano i 100 milioni, secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le bambine, ragazze e donne nel mondo che hanno subito una mutilazione genitale, ossia una rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche. L’Africa resta il continente in cui il fenomeno è più diffuso, ma la pratica è estesa anche in Medio Oriente, in alcuni Paesi asiatici e in alcune regioni dell’India.
Ed è proprio dall’Egitto che arriva la prima condanna per infibulazione. Raslan Fadl, medico in una clinica a Mansoura, è stato condannato a due anni di carcere e ai lavori forzati per la morte di una ragazza di 13 anni alla quale aveva praticato le mutilazioni genitali femminili. Anche il padre della giovane è stato condannato a tre mesi di carcere (pena sospesa) per aver voluto che la figlia si sottoponesse all’infibulazione. Solo dal 2008 esiste una legge che in modo inequivocabile condanna le mutilazioni, e fu approvata dopo la morte di una bambina a Minya nel 2007.