Pincess Kaguya, Eoseas, Freedom Ship, Lilypad: fantasia o realtà?

Creato il 10 agosto 2011 da Dreamblog @Dreamblog

E’ noto che la vita nasce dal mare. E’ anzi per questa ragione che ne siamo così attratti e affascinati.

Negli anni l’uomo si è ingegnato, ha ideato, progettato, costruito mezzi, strumenti e soprattutto navi, per riuscire ad avere con il mare un rapporto sempre più stretto ed intimo.

La fantasia dell’uomo poi, specie quando spinta da autentiche passioni, non conosce limiti.

Così come al limite sono alcuni progetti nati proprio da quell’entusiasmo e desiderio di avvicinarsi sempre di più alle proprie origini. Ideazioni oggi in parte definitivamente abbandonate, perché oggettivamente irrealizzabili, ed in parte considerate pura fantasia.

Oggi. Ma domani?

Il Dream Blog vi accompagna allora in un mondo fantastico. In cui sognare e pensare a cosa potrebbe forse essere il domani. O, se preferite, in cui iniziare a progettare i vostri viaggi futuri od ancora, a seconda dei casi, la vostra prossima vita, in mare!

Navi enormi, città galleggianti, imbarcazioni ecologiche, veri e propri rifugi: ecco i progetti più curiosi, nati negli ultimi anni.

PRINCESS KAGUYA

Una filosofia oltre ad una nave. Quella di un’International Cruise Ship Urbana. Che parte dal concetto secondo il quale molte navi da crociera internazionali viaggiano in tutto il mondo ma non sono aperte alla popolazione locale delle varie città visitate. Princess Kaguya avrebbe voluto essere invece una realtà completamente a disposizione sia degli ospiti a bordo che degli abitanti locali di ogni scalo toccato, funzionando come un vero e proprio centro di scambio culturale internazionale e mettendo a disposizione tutti i suoi servizi ed attrezzature.

Lo scopo? Aiutare a costruire una rete internazionale di persone ed idee. Un maxi laboratorio intellettuale e … di neuroni!

Le dimensioni di Princess Kaguya sarebbero state a dir poco imbarazzanti: 505 metri di lunghezza, 58 di larghezza e 65 di altezza; 450.000 tonnellate di stazza lorda per una capacità di 8.400 passeggeri, oltre a 10.000 visitatori per ogni singolo porto di scalo; 22 nodi la velocità massima di crociera.

Condizionale, passato, d’obbligo: il progetto, per molte ragioni, non per ultimi i costi di realizzazione, è rimasto tale.

EOSEAS

Con i suoi 305 metri di lunghezza, i cinque ponti, le sei vele e la sua capacità di 3.400 ospiti totali, Eoseas rappresenta senza dubbio il progetto di nave ecologica più grande al mondo mai costruita.

Promette infatti di ridurre i consumi energetici del 50%, nonché di abbattere notevolmente le emissioni di gas serra.

Le sei vele, su una superficie totale di 12.440 mq, saranno usate con il vento forte per la propulsione della nave, mentre contribuiranno a ridurre il consumo di carburante in caso di condizioni meteo favorevoli. I 1000 mq di pannelli solari forniranno l’illuminazione a bordo. Ci sarà anche un impianto GPL e verranno utilizzati per i rivestimenti diversi materiali riciclabili.

Tutto questo, però, ha un costo: circa il 30% in più rispetto ad un classico transatlantico, ma i progettisti sono fiduciosi del fatto che nel lungo termine riusciranno ad ammortizzare l’investimento, grazie ai consumi dimezzati di carburante.

FREEDOM SHIP INTERNATIONAL

Dalle navi senza proporzioni alle città!

Immaginate un luogo ideale in cui vivere o gestire un’attività, pensate ad una comunità amichevole, protetta, sicura, con ampi spazi all’aperto e zone di intrattenimento. Immaginate infine di trovarvi in mezzo al mare e in continuo movimento, in tutto il mondo.

Questa è la Freedom Ship.

Con una lunghezza di progettazione di 1.500 metri, una larghezza di 350 metri ed un’altezza di 150 metri, la Freedom sarebbe la costruzione in assoluto più grande, in mare, esistente al mondo.
Il progetto prevede la realizzazione di una vero e proprio centro urbano moderno, con ampi spazi lussuosi, duty-free, centri commerciali internazionali, biblioteche, scuole, negozi, banche, albeghi, ristoranti, uffici, magazzini, casinò ed un intero ponte (o piano in questo caso?) dedicato alle aziende e a diversi spazi espositivi a loro riservati.

Non vorrebbe essere pertanto una vera e propria nave da crociera, ma piuttosto un luogo unico in cui vivere, lavorare, andare in pensione, o in vacanza.

Freedom, dotata di aliscafi e aerei per i pendolari (incluso un aeroporto al ponte superiore) sarebbe costantemente in movimento, in giro per il mondo.

Tuttavia, il costo del progetto, oltre 8 miliardi di euro, sembra aver frenato, almeno fino ad oggi, gli entusiasmi iniziali.

LILYPAD
oltre l’immaginazione.

Anno 2100: una grande folla di profughi ambientali.
In seguito all’attività antropica dell’uomo, il clima si surriscalda e a causa dello scioglimento dei ghiacciai, aumenta il livello degli oceani.

Realizzata dall’architetto di fama mondiale Vincent Callebaut, con la prospettiva di un simile avvenire, Lilypad è il prototipo di una città autosufficiente, nata con l’obiettivo di ospitare fino a 50.000 rifugiati ambientali provenienti da tutto il mondo.
Una laguna centrale di acqua dolce piovana ha il duplice obiettivo di rendere autonoma l’intera comunità e di zavorrare la città galleggiante, grazie alla sua profondità, in gran parte sommersa.

Lilypad è a impatto zero, grazie all’integrazione di tutte le energie rinnovabili (solare, termica e fotovoltaica, eolica, idroelettrica, mareomotrice, osmotica, fito-depurazione biomasse) che producono energia sostenibile in quantità maggiore rispetto ai bisogni della comunità.

E in Italia?

Anche in casa Fincantieri si interpreta il futuro con un progetto tanto ambizioso quanto sorprendente: una nave da crociera di nuovissima generazione e dalle dimensioni, ancora una volta, imponenti.

 Fantasia o realtà?

Difficile stabilire oggi se e quali progetti si trasformeranno domani in realtà. Vivremo in città galleggianti? Navigheremo su navi sempre più grandi ed innovative? Oppure, dopo anni passati a rincorrere il futuro, torneremo alla ricerca del passato?

Indipendentemente da quel che accadrà, il vero protagonista sarà, a quanto pare, ancora una volta il mare.

Del resto,

"Solo sul mare si è davvero liberi."
Eugene O’Neill