Pineapple express - Strafumati

Creato il 20 aprile 2011 da Misterjamesford
La trama (con parole mie): Dale Denton, fumatore di marijuana appassionato che si occupa di consegnare ingiunzioni giudiziarie, assiste ad un omicidio che vede coinvolti una poliziotta corrotta e il fornitore del suo pusher Saul. Un mozzicone di canna con all'interno la pregiatissima erba Pineapple express sarà la traccia che il criminale seguirà per dare la caccia all'insolita coppia di fuggiaschi, che cercheranno di arrangiarsi come possono inanellando una serie di situazioni al limite del grottesco neanche fossimo nel bel mezzo di un film con protagonisti Jay e Silent Bob diretti da un Kevin Smith strafatto. 
E alla fine ci scappa pure la sparatoria, giusto per contentare noi vecchi appassionati dell'azione.
Questo Free drink è per Ginger.
Lo ammetto, era dai tempi di SuXbad a casa di Dembo che non mi divertivo così sguaiatamente con un bel film da amicizia virile virata sul cazzonismo.
Superato il trauma di un altro tra i titoli più imbecilli mai appioppati ad una pellicola nel suo adattamento - curioso che, di recente, sia accaduto lo stesso con un altra visione di "verde" argomento, Fratelli in erba -, da subito il lavoro della premiata ditta Apatow/Rogen mi è parso fresco e frizzante, scorrevole e a tratti irresistibilmente divertente, candidato ad essere uno dei miei personali cult di genere, quasi alla pari con il succitato Suxbad o Una notte da leoni.
Certo, non siamo qui a parlare di pellicole in grado di lasciare il segno nella Storia del Cinema, e probabilmente, con qualche accortezza in più nello script, il risultato sarebbe potuto essere certamente migliore, eppure sequenze come la notte nel bosco, la rissa improvvisata a casa di Red - divenuta in pochi istanti una delle mie scene cult di questo inizio duemilaunidici -, la cena a casa della fidanzata di Dale e l'incredibile inseguimento in macchina non si dimenticano facilmente, oltre a far pisciare sotto dalle risate neanche si fosse tornati di colpo adolescenti nel pieno esercizio della loro proverbiale demenza.
L'accoppiata Rogen/Franco, inoltre, sfodera simpatia e suddetto cazzonismo - sono in vena di neologismi, in questo periodo, ispirato da Julez - a profusione, suscitando immediata empatia nello spettatore, consumatore abituale di erba o no: i due compagni di fuga, a tratti simili ai protagonisti dei Classici Disney che si trovano, scoprono di essere legati, hanno un momento di difficoltà, rinsaldano la loro amicizia e sconfiggono i cattivi di turno, riescono a mantenere un livello di stupidità consolidato ed irresistibilmente divertente, scomodando nella mente del sottoscritto, in alcuni momenti, addirittura un paragone - pur se alla lontana - con i passaggi più surreali di Arizona junior o Il grande Lebowski.
Certo, siamo pur sempre di fronte ad un film super fracassone da veri e propri jackass legati gli uni agli altri come dei veri fratelli che non avrebbe perso nulla con una ventina di minuti in meno, ma ragazzi, me lo sono proprio goduto. 
L'unica, grande pecca sta nel fatto di non averlo programmato per una bella serata in compagnia con rutto libero, risate idiote e fidanzate e mogli che guardano allibite da lontano chiedendosi se sia realtà o fantascienza il fatto che si siano legate a rincoglioniti di proporzioni bibliche come gli scimmioni strafatti che ciondolano poco lontani da loro di fronte alla tv.
P.S. Non c'entra nulla o quasi, ma non resisto a non dirlo: McLovin!
MrFord
"They’ll stone ya when you’re tryin’ to make a buck
they’ll stone ya and then they’ll say, “good luck”
tell ya what, I would not feel so all alone
everybody must get stoned."
Bob Dylan - "Rainy day women 12&35"-

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