I pini vedono una larga distribuzione nell'intero emisfero settentrionale e tra i vari impieghi a cui sono destinati ci sono la formazione di frangivento, di giardini boscosi, ma anche di esemplari arborei nei prati per quanto riguarda le specie esteticamente più apprezzate.
Tra le diverse specie, una particolarmente diffusa e importante è quella del pino marittimo, nome comune per pinus pinaster, anch'esso come ovvio appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Quest'albero è originario delle coste del Mediterraneo, ma anche dalle coste atlantiche di Spagna e Portogallo. Nel nostro paese il pinaster è particolarmente diffuso lungo le coste tirreniche e forma sia boschi in cui è l'albero predominante, sia altri, misti, in cui la sua presenza è affiancata a quella del pino domestico e del cipresso. Ha i caratteri comuni del pino e una corteccia spessa, molto rugosa, con un colore marrone scuro screziato di sfumature tendenti al viola. Negli alberi con un età avanzata è molto apprezzato l'effetto di colore che si crea sulla corteccia, dove vanno a mischiarsi in modo armonioso le tonalità marrone, rosso e porpora.
Il pino marittimo cresce abbastanza rapidamente e ha medie dimensioni, arrivando a un'altezza di circa 30 metri. Produce ben pochi rami e il suo fusto appare dritto, o lievemente curvo. Ha una bella chioma che si apre in una suggestiva colorazione verde scura. Essa è maggiormente espansa verso la cima, mentre nella parte inferiore dell'albero si presenta più rada.
Il suo uso è prevalentemente finalizzato al rimboschimento o alla creazione di barriere frangivento, specialmente lungo le zone costiere. Un impiego diverso, tuttavia, si ha soprattutto nell'Europa meridionale, dove il pino marittimo viene utilizzato per il suo legname e per la sua ampia produzione di resina. Questa si ottiene - specialmente durante la stagione estiva - attraverso delle incisioni che vengono effettuate sull'albero grazie ad appositi arnesi affilati, che mettono in risalto i canali della resina. In Europa importanti foreste commerciali sono sorte in Francia sud occidentale, fra Bordeaux e i Pirenei. Altri piccoli boschi si trovano in Bretagna.
Foglie e coni
Il pino marittimo, si è detto, ha foglie aghiformi con una presenza di aghi lunghi dai 10 ai 25 centimetri. Questi sono riuniti in mazzetti di 2, hanno uno spessore di circa 3 millimetri e una forma abbastanza grossolana. Il loro colore è verde scuro e al tatto si presentano assai pungenti e coriacei.
I coni sono grandi e di colore marrone lucido. Sono solitari oppure radunati in piccoli gruppi con forma conica allungata, privi di peduncolo e con una lunghezza che arriva a 20 centimetri circa. I coni nascono precocemente sulla pianta e vi rimangono anche per diversi anni.
Coltivazione
E' consigliabile effettuare la piantagione nel periodo che va dai primi giorni di ottobre fino all'inizio della primavera, facendo particolare attenzione al fatto che il terreno non sia troppo umido o ancor peggio gelato. Il pino ha potenti radici, quindi è necessario coltivarlo in uno spazio distante dai muri di edifici per evitare che si verifichino dei danni alle pareti. La moltiplicazione avviene per seme, dentro il vivaio.
Esposizione
La sua preferenza assoluta è per una forte insolazione e mitezza degli inverni. Condizione ideale è una condizione climatica marittima.
Terreno
Il pino marittimo predilige di gran lunga terreni sabbiosi e sciolti, mentre non si adatta a terreni troppo argillosi o con eccessivi ristagni di acqua.
Potatura
Non sono necessarie potature regolari.
Annaffiatura
E' consigliabile innaffiare frequentemente quando la pianta è nei primi anni della propria esistenza.
Parassiti
Pericoli per il pino marittimo arrivano da quegli insetti dannosi per molti generi di pino, come i chermi lanigeri delle conifere, la farfalla dei rami del pino e le larve di oplocampe. Tuttavia un serio attacco al pinaster può essere apportato dalla cosiddetta “cocciniglia corticola del pino marittimo”. Il suo malaugurato arrivo comporta infatti seri danni ai rami, ai rametti e al fusto dell'albero. La sua presenza si manifesta con arrossamenti a chiazze che spuntano sulla chioma, sia sulla cima che alla base e che conducono a un parziale e presto completo disseccamento. Ad occhio nudo si può osservare questo fastidioso assalto se si scorgono, sotto le squame corticali, una nutrita batteria di cisti tonde e di piccole dimensioni. Tale cocciniglia è un parassita molto aggressivo e feroce, quindi è necessario intervenire preventivamente con quei procedimenti “selviculturali” che portano alla diversificazione dei soprassuoli puri del pino marittimo. Se l'attacco di cocciniglia è diffuso per un ampio strato di popolazione di pinastro bisogna ricorrere drasticamente a operazione di taglio fito sanitario.