12 novembre 2015 Lascia un commento
Percio’ come dire, leggere e’ in realta’ rivedere Bene sullo schermo e rivivere la vocetta stridula, agitata e confusa di un Pinocchio che torna ad essere modello ed archetipo collodiano dei mali di gioventu’ che per indole, inavvedutezza e inesperienza, colpiscono e hanno colpito tutti noi. Qui la morale educatrice, la didattica per eccellenza di tempi nei quali gli uomini si costruivano sin da bambini. Bene non vuole insegnare nulla, tantomeno parla ai bambini ma l’arroganza ingenua del burattino che tutto credo di conoscere ma che nulla sa veramente, e’ nel volto di Bene, nell’espressivita’ di un monologo che si fa dialogo e azione, movimento, scena e ovviamente narrazione. Come a vederlo Bene sparisce e si formano davanti agli agli occhi scena e interpreti, cosi’ leggendo le parole e la carta lasciano il posto alla favola che mai quanto oggi e’ attuale o almeno dovrebbe esserlo.
Ammetto che molta impressione nasca dall’aver visto e rivisto Bene recitarlo ed in effetti il suo Pinocchio s’impreziosisce leggendolo, percio’ consiglio di recuperarlo anche solo su YouTube e non perdere ovviamente il libro.