Vorrei augurarti una pace eterna, ma queste aspettative sono pioggia di marzo. Le illusioni che ci circondano sono infinite come l’universo intero, le speranze vane come una porta di acciaio, le nostre mani così piccole da poter osservare il mondo attraverso esse. I nostri padri ci avevano avvisato, tuttavia ci hanno creato e per questo potremmo serenamente pensare di ucciderli. Sette decenni e saremo poesia. Desidero esprimere tutto ciò che mi tormenta in questo manifesto dell’affettività: il bagliore che i tuoi occhi emanano, la passione che pervade il tuo animo, le tenebre che scacci senza paura, sono fondamento di verità e forza d’animo insuperabili. Oppure le tue gote che rispondono al sorriso di un mendicante quale sono io. Da ogni dove si sentono echeggiare i nostri nomi, come divinità. La nostra sete di libertà non ci abbandonerà mai. Fai dell’amore il tuo unico credo e del soggetto il tuo unico dogma. Scrivi sopra pietre e bacia fiumi interminabili.
Affettuosamente tuo.
Emanuele Scaduto