Il meteorite, in base alle osservazioni dei video amatoriali, si sarebbe disintegrato a qualche decina di chilometri di altezza in nove diverse esplosioni anche se, stando a fonti dell’esercito russo, nel vicino lago ghiacciato di Chebarkul sarebbe stato rinvenuto un cratere di 6 metri di diametro, attorno al quale giacciono piccoli pezzi di roccia nera di 0,5-1 centimetri.
Però i più divertenti, come al solito, sono i complottisti a partire dal redivivo leader dei liberal democratici russi Vladimir Zhirinovsky,secondo il quale non si è trattato di un meteorite ma «di un test di armi americane». Ma internet è, ovviamente, piena di fessi che ipotizzano una qualche variante al sistema Haarp per provocare la caduta di meteore.
Naturalmente, poi, era inevitabile associare 2012 DA14 che è passata ieri sera nel suo punto più vicino alla Terra (per questo giro) con la “pioggia di meteoriti” nonostante tutti gli scienziati continuino ad affermare che si tratta di due fenomeni distinti.
Infine ci sono quelli che hanno visto troppi film e sono convinti che avremmo la tecnologia per distruggere gli asteroidi prima che entrino nell’atmosfera terrestre; cialtroni se un oggetto come 2012 DA14, che non è neppure grandissimo, decide di cadervi in testa, scavate un buco profondo in cui ficcarvi dentro e cominciate a pregare, non vi servirà a nulla ma vi terrà impegnati.
[1] la cosa che più mi ha sconvolto ieri è che le assicurazioni in Russia obblighino i contraenti ad installare a bordo delle auto dei sistemi di videosorveglianza. Non che io sia particolarmente favorevole al concetto di privacy, almeno come lo intende la maggior parte degli italiani, ma questo delle telecamere dal lato passeggero mi sembra davvero eccessivo.