Ci sono molte frasi fatte riguardo la pioggia, a cominciare da quella (il più delle volte vera!) "piove, governo ladro", ad indicare che i luoghi comuni sono duri a morire e si applicano ad ogni cosa. Il brutto tempo ci aiuta anche a trovare un argomento di cui parlare quando non abbiamo niente da dire (il che capita spesso, specie incontrando persone che conosciamo appena). Diciamo subito che senza acqua non ci sarebbe vita, e dunque la pioggia dovrebbe essere sempre benvenuta e addirittura accettata con gioia. Ma non è così. A differenza di quanto avveniva un tempo, quando la popolazione era in gran parte costituita da contadini i cui campi dovevano essere irrigati dalla "pipì degli angeli", oggi i nostri ritmi e le nostre abitudini mal si adeguano alle giornate corte e piovose dell'autunno, e poi dell'inverno. E questo nonostante oggi possediamo tutti i mezzi tecnici (dal riscaldamento all'illuminazione artificiale) per superare agevolmente le difficoltà pratiche che il maltempo comunque comporta. Diciamo allora che il problema è culturale: la pioggia, in fondo, è solo acqua, accadue-o, mica veleno (piogge acide a parte) e le nuvole sono solo vapore che assume forme grandiose e torreggianti, non certo una minaccia aliena. Eppure, ci assicurano i soliti esperti intervistati alla radio o alla televisione, gli esseri umani si deprimono, sono meno produttivi, soffrono di vari disturbi (sono quelle che chiamano meteoropatie, curabili anche con la fotografia: leggete qui) quando fuori piove, e se gli umani guardano dalla finestra e vedono grigio, divengono dello stesso colore. Bah! Sarà che a me, invece, l'inverno e i temporali sono sempre piaciuti, ma trovo che la "brutta" stagione sia invece incredibilmente bella e varia, non noiosa e monotona come l'estate! E per noi fotografi, poi, è una pacchia! Non c'è sempre quel sole spaccapietre e creatore di ombre dure: in autunno e inverno il sole è più basso e morbido, e regala una luce più calda (cioè con toni più giallo/arancione) e decisamente più piacevole; inoltre, fa notte presto e questo significa che non dovremo aspettare la sera tardi per scattare le immagini al crepuscolo: nel pomeriggio c'è già la luce del tramonto! E subito dopo, si possono realizzare bellissime foto notturne, il tutto prima di cena! Volete mettere? Eppoi, c'è la pioggia, l'argomento di cui vi sto parlando oggi: un regalo grandioso per il fotografo. Niente cieli azzurri, monotoni e scontati, ma cieli tempestosi e spettacolari! Nei boschi, si possono fotografare i colori del foliage senza il contrasto luce/ombra delle giornate di sole, e le gocce di pioggia sparse generosamente su foglie e sottobosco regalano spunti a non finire, mentre funghi multicolori in questo periodo spuntano ovunque. A differenza di quel che si crede comunemente, i colori sono più saturi e profondi col cielo coperto. Anche se non si possono fotografare, ci sono poi i profumi, come quello della terra umida, dell'erba bagnata, del vapore che sale e rende ogni cosa evanescente e romantica. Chi pensa che solo la "bella" stagione sia adatta a fare foto, e relega in un cassetto la fotocamera durante la stagione autunnale e invernale, commette un errore gravissimo. Date retta a un fotografo "crepuscolare" come il sottoscritto!
Ci sono molte frasi fatte riguardo la pioggia, a cominciare da quella (il più delle volte vera!) "piove, governo ladro", ad indicare che i luoghi comuni sono duri a morire e si applicano ad ogni cosa. Il brutto tempo ci aiuta anche a trovare un argomento di cui parlare quando non abbiamo niente da dire (il che capita spesso, specie incontrando persone che conosciamo appena). Diciamo subito che senza acqua non ci sarebbe vita, e dunque la pioggia dovrebbe essere sempre benvenuta e addirittura accettata con gioia. Ma non è così. A differenza di quanto avveniva un tempo, quando la popolazione era in gran parte costituita da contadini i cui campi dovevano essere irrigati dalla "pipì degli angeli", oggi i nostri ritmi e le nostre abitudini mal si adeguano alle giornate corte e piovose dell'autunno, e poi dell'inverno. E questo nonostante oggi possediamo tutti i mezzi tecnici (dal riscaldamento all'illuminazione artificiale) per superare agevolmente le difficoltà pratiche che il maltempo comunque comporta. Diciamo allora che il problema è culturale: la pioggia, in fondo, è solo acqua, accadue-o, mica veleno (piogge acide a parte) e le nuvole sono solo vapore che assume forme grandiose e torreggianti, non certo una minaccia aliena. Eppure, ci assicurano i soliti esperti intervistati alla radio o alla televisione, gli esseri umani si deprimono, sono meno produttivi, soffrono di vari disturbi (sono quelle che chiamano meteoropatie, curabili anche con la fotografia: leggete qui) quando fuori piove, e se gli umani guardano dalla finestra e vedono grigio, divengono dello stesso colore. Bah! Sarà che a me, invece, l'inverno e i temporali sono sempre piaciuti, ma trovo che la "brutta" stagione sia invece incredibilmente bella e varia, non noiosa e monotona come l'estate! E per noi fotografi, poi, è una pacchia! Non c'è sempre quel sole spaccapietre e creatore di ombre dure: in autunno e inverno il sole è più basso e morbido, e regala una luce più calda (cioè con toni più giallo/arancione) e decisamente più piacevole; inoltre, fa notte presto e questo significa che non dovremo aspettare la sera tardi per scattare le immagini al crepuscolo: nel pomeriggio c'è già la luce del tramonto! E subito dopo, si possono realizzare bellissime foto notturne, il tutto prima di cena! Volete mettere? Eppoi, c'è la pioggia, l'argomento di cui vi sto parlando oggi: un regalo grandioso per il fotografo. Niente cieli azzurri, monotoni e scontati, ma cieli tempestosi e spettacolari! Nei boschi, si possono fotografare i colori del foliage senza il contrasto luce/ombra delle giornate di sole, e le gocce di pioggia sparse generosamente su foglie e sottobosco regalano spunti a non finire, mentre funghi multicolori in questo periodo spuntano ovunque. A differenza di quel che si crede comunemente, i colori sono più saturi e profondi col cielo coperto. Anche se non si possono fotografare, ci sono poi i profumi, come quello della terra umida, dell'erba bagnata, del vapore che sale e rende ogni cosa evanescente e romantica. Chi pensa che solo la "bella" stagione sia adatta a fare foto, e relega in un cassetto la fotocamera durante la stagione autunnale e invernale, commette un errore gravissimo. Date retta a un fotografo "crepuscolare" come il sottoscritto!