Pipistrello vampiro, fatti e finzione

Da Zonwu
Attorno al pipistrello vampiro sono nati miti e leggende. Se ne sentono di tutti i colori: singoli pipistrelli vampiro che uccidono persone adulte, aperture alari di due metri, e chi più ne ha più ne metta. Ma distinguendo la fantasia dalla realtà, cosa rimane di vero sul pipistrello vampiro?
Partiamo dal principio: al mondo esistono tre specie di pipistrelli che si nutrono esclusivamente di sangue: il vampiro comune (Desmodus rotundus), il pipistrello vampiro dalle zampe pelose (Diphylla ecaudata) e il vampiro dalle ali bianche (Diaemus youngi). Tutte e tre le specie vivono in America centro-meridionale, dal Messico all'Argentina. Possiamo quindi smentire Indiana Jones: in India non ci sono pipistrelli che si nutrono esclusivamente di sangue.
I pipistrelli vampiro hanno tutti dei tratti che li distinguono dai comuni pipistrelli: recettori termici, per certi versi simili a quelli infrarossi dei serpenti; denti frontali adatti a tagliare; sistema di elaborazione dei suoni specializzato nel determinare la posizione delle principali fonti di cibo dal suono del respiro regolare che le loro vittime emettono durante il sonno.
I vampiri cacciano solo a notte inoltrata, nel buio completo, nutrendosi del sangue di piccoli e grandi mammiferi, esseri umani inclusi, o di uccelli. Per nutrirsi di mammiferi, generalmente localizzano la preda e atterrano nelle vicinanze, per potersi avvicinare camminando sul terreno. I pipistrelli vampiro infatti sono molto agili: riescono a correre ad una velocità massima di quasi 8 km/h, e muoversi abilmente sul corpo di un grosso mammifero.
Una volta giungi in prossimità della preda, iniziano il loro banchetto. Per prima cosa, localizzano il miglior punto per praticare l'incisione grazie ai loro sensori di calore. Se la preda è dotata di pelliccia, il pipistrello vampiro comune usa i suoi canini per radere la zona in cui praticherà un'incisione lunga circa 7 millimetri e profonda 8.
Come è facile intuire, se il pipistrello non fosse dotato di un meccanismo anticoagulante, la ferita si chiuderebbe in breve tempo. Il pipistrello vampiro risolve il problema della coagulazione sfruttando una serie di agenti anticoagulanti, anestetici e vasodilatatori presenti nella sua saliva.
Uno di questi componenti è la draculina, una proteina che funziona da anticoagulante. E' circa un centinaio di volte più potente di qualunque altro anticoagulante noto, e viene utilizzata anche in ambito medico.
Le dimensioni del pipistrello vampiro variano da specie a specie. Le dimensioni tipiche di un esemplare femmina di vampiro comune pesa circa 50 grammi, è lungo circa 9 centimetri con un'apertura alare di circa 18, e può consumare circa la metà del suo peso corporeo in sangue in soli 20 minuti. Le dimensioni delle altre due specie non sono molto differenti da quelle del pipistrello vampiro comune.
Anche in questo caso, si devono smentire le pellicole cinematografiche: i pipistrelli vampiro non possono uccidere provocando gravi emorragie. La perdita di sangue della vittima è praticamente insignificante per un grande mammifero (25-30 millilitri massimo), e le ferite non sono tali da provocare danni permanenti.

Perchè, quindi, la cinematografia ci offre casi di pipistrello vampiro dalle dimensioni enormi che uccidono esseri umani con la facilità di uno pterodattilo? Si tratta di un elaborato lavoro di fantasia su quelli che vengono chiamati "falsi vampiri", definiti tali perchè fu proprio il cinema ad associare ad alcune specie, molto più grosse dei pipistrelli vampiri veri e propri, l'attributo di succhiasangue. E' il caso, ad esempio, della Grande Volpe Volante (Pteropus vampyrus) che, contrariamente a quanto dice il nome, è tutt'altro che ematofago: si nutre esclusivamente di frutta. Arriva ad un'apertura alare di 1,8 metri, e manca di ecolocalizzazione.
Il sistema digestivo dei vampiri è molto efficiente per quano riguarda la digestione del sangue, ed è direttamente collegato ai reni, il che porta l'animale a urinare circa 2 minuti dopo l'inizio del pasto.
Questo sistema di ingestione e espulsione quasi diretta degli scarti permette ai pipistrelli vampiro di ingerire un quantitativo aggiuntivo di sangue pari al 20-30% del proprio peso corporeo.
I pipistrelli vampiro hanno legami familiari talmente forti da essere le uniche specie ad "adottare" i piccoli di un esemplare morto o scomparso. Sono inoltre molto legati alla colonia grazie ad un sistema di condivisione del cibo: dato che un pipistrello può sopravvivere circa due giorni senza effettuare un pasto, in periodi di scarsità di prede i pipistrelli che sono stati in grado di nutrirsi rigurgitano parte del sangue ingerito per condividerlo con gli altri membri della colonia.
Come dovreste aver notato, i pipistrelli vampiro sono molto meno terrificanti e mortali di quanto si favoleggi nei film. L'unico reale rischio per la vittima sono le infezioni derivanti dal fatto che il pipistrello, nel corso della sua caccia notturna, entra in contatto con diverse specie di mammiferi o uccelli, e contribuisce a diffondere infezioni e parassiti. Di casi di rabbia trasmessa dal morso di pipistrello ce ne sono stati in passato, e ce ne sono ancora, anche se molto meno frequenti di quanto si possa immaginare.
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