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Pippatevi sto sfogo (ho tutti i diritti visto che manco da due mesi)

Da Rossopeperino @rossopeperino
Puntualmente, quando arriva la primavera, io il mio esaurimento nervoso non me lo faccio mai mancare. Alti e bassi, luce e oscurità: io sono fatta così. Non ci posso fare nulla, sono una bohemien del cazzo, ma dato che non amo raccontarmi e poiché trovo che saremmo tutti molto più affascinanti se solo parlassimo un po' meno di noi, mi basterà confidare che lo spirito critico che mi contraddistingue è tanto più tagliente nei confronti di me stessa rispetto a quello che riserbo per il prossimo e, proprio per questo motivo, durante questa tacita e sofferta assenza ho avuto modo di interrogarmi a lungo anche in merito all'incerto destino di questo blog e sul senso che avesse o meno perseverare. Nel frattempo, dedicandomi ad altre attività più appaganti, tra cui le passeggiate all'aria aperta, giocare a volano, scrivere per me stessa, ascoltare i miei dischi, dilapidare soldi in costosi soprammobili e in costose scarpe, rollarmi qualunque cosa che ha la parvenza di poter essere fumata, ma soprattutto leggendo, ho riscoperto un mondo che credevo di non conoscere più. Da lettrice neofita, ho preferito dedicarmi ai classici della letteratura, ecco cosa ho letto in questo periodo.
Pippatevi sto sfogo (ho tutti i diritti visto che manco da due mesi)Grandi libri non c'è dubbio, ad accezione del Grande Gatsby che a parer mio tutto è stato tranne che entusiasmante. Per La Coscienza di Zeno mi sento in dovere di spendere qualche parola. Divorandone le pagine, ho provato e provo tutt'ora una sorta di legame spirituale, in quanto mi sono immedesimata completamente nel protagonista, inetto e anti-eroe per eccellenza. Zeno è un tabagista incallito, tollera con fatica la società in cui è costretto a vivere e appare originale e strambo agli occhi della gente. Si sente frainteso da chiunque si relazioni a lui e spesso addirittura incompreso. Zeno è semplicemente l'emblema del "diverso", cosa che di per sè sarebbe positiva se non fosse che questa condizione limita la sua integrazione nel mondo. Questo suo disagio si trasforma nell'auto-convinzione di essere malato, difettoso e sbagliato. La "guarigione" consiste nella consapevolezza che la sua sofferenza è causata dalla società moderna attuale e dalla conseguente perdita dei valori, dal culto per il denaro, dalla vanità e dalla superficialità della gente che lo circonda. Sostanzialmente non siamo noi malati, bensì è la società che ci accoglie ad esserlo, in quest'ottica le nostre ansie diventano manifestazione del nostro dissenso.
La profondità delle parole stampate sul libro possiedono un fascino che le immagini sul televisore non potranno mai replicare. Ciò che viene rielaborato attivamente dalla mente del lettore, dall'altra viene passivamente assimilato spesso senza nemmeno renderci conto di ciò che abbiamo di fronte. Il potere dell'immaginazione è troppo vitale per poter essere messo da parte così. Non sto bandendo la televisione a prescindere, ma credo che ogni tanto sarebbe opportuno sacrificarne qualche ora a vantaggio di un buona lettura. Da quando sono diventata appassionata lettrice, sono sempre più convinta che i libri salveranno questo mondo o se siete patriottici, questa povera Italia.  

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