Questo per quanto riguarda la Sicilia ma, se volessimo spostare lo sguardo nel Lazio, ad esempio, stessa cosa – ma malattie diverse- accade a Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana.
Insomma, ultimamente, dopo la scia degli interdetti e dei malati che non possono restare in cella, si passa agli attacchi veri e propri.
Per quanto riguarda Calò, il boss, detenuto nel supercarcere di Ascoli, ha avuto una crisi cardiaca ed è stato trasportato in una struttura ospedaliera di Ancona.
La notizia si è appresa a Palermo dove oggi Calò avrebbe dovuto comparire in teleconferenza in un processo, che si celebra davanti alla corte d'assise d'appello, per un delitto di mafia in provincia di Agrigento.
Intanto, nel nosocomio Calò è ricoverato come un paziente qualsiasi, anche se sorvegliato a vista da agenti armati.
La notizia della sua presenza nell'ospedale anconetano era stata tenuta segreta proprio per motivi di sicurezza, ieri però è trapelata da Palermo, dove oggi il boss sarebbe dovuto comparire in teleconferenza al processo davanti alla corte d'Assise di appello per l'omicidio di Calogero Gigino Pizzuto, avvenuto nel 1981 in provincia di Agrigento.
Nello stesso procedimento è imputato anche Bernardo Provenzano... sarà un caso che anche l'altro "compare" ha finto un tentato suidicio?
Secondo l'avvocato ascolano Mauro Gionni, che lo assiste e gli ha fatto visita anche sabato scorso, Calò sta «abbastanza bene». Oggi il boss dovrebbe ricevere una nuova visita della moglie.
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