Se per fare il download di un film, una serie tv o un concerto c'è bisogno di più passaggi (registrare il contenuto, condividerlo sulle piattaforme di file-sharing, e l'utente interessato scaricarlo) con Periscope e altre app che hanno reso democratico lo streaming, basta inquadrare col dispositivo e andare 'livè, violando il copyright in tempo reale. Non sarà nè il primo nè l'ultimo episodio di questo genere (sul web i primi giorni di lancio di Periscope sono stati lanciati live streaming anche su altre note serie tv come Grey's Anatomy), tanto che una fonte vicina a Periscope ha confermato al blog tecnologico Mashable che «chiunque violi i termini di servizio sarà sospeso o chiuso». Nei termini di servizio dell'app si legge, infatti, che la compagnia «rispetta i diritti di proprietà intellettuale di altri e si aspetta che gli utenti facciano lo stesso».
Inoltre, viene sottolineato che tutti i contenuti pubblicati tramite l'app sono di responsabilità dell'utente. Dopo la preoccupazione per la privacy, su Periscope diventa forte il rischio di violazione copyright. Sempre più utenti potrebbero usare l'app per guardare insieme a sconosciuti collegati in tutto il mondo serie tv e contenuti vari. Quei contenuti non disponibili in tutti i paesi e la cui trasmissione è legata ad accordi fra network e case di produzione.
Un rischio evidenziato anche da Mario Morcellini, pro-rettore alla Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, che lo ha definito «un problema drammatico» che inciderà anche sulla decisione delle pubblicazioni dei prodotti cinematografici e di cultura e spettacoli. In questo scenario si fa sempre più agguerrita la competizione fra Periscope e Meerkat, l'altra app per il live streaming lanciata un mese prima di quella di Twitter. Secondo i siti specializzati, il microblog dei cinguettii starebbe spingendo gli utenti vip e i media ad abbandonare la rivale. Meerkat è stata usata di recente da Madonna per trasmettere l'anteprima del suo nuovo video.