Prosciutti
I PREGI DEL PORCO ( Dirimpetto alla Società )
Non è in terra un animale
Util tanto ad ogni gente,
Quanto il celebre Maiale
Vero tipo del candor ;
Viva il Porco seducente
Tutto pieno di sapor.
Lesso il Grifo e gli Zampetti
Non son cibi, ma son gemme,
Gli altri lessi più perfetti
Lascio a chi gli vuol mangiar,
La Cotenna lemme lemme
Va giù senza masticar.
Coteghini bene asciutti
Chi non mangia grave pecca,
I Salami ed i Prosciutti
Chi non compra? chi non ha?
Ma in gratella la Bistecca
Come in trono se ne sta.
La Porchetta cotta in forno
Lo Stufato con le mele
Tanto piaccion che d’intorno
Sempre han gente per comprar,
E la colica crudele
Fan dal ventre allontanar.
Ecco l’Arista odorosa,
Ecco qua la Soprassata
Con la polpa rugiadosa
Che il calletto tien con se,
Bene stretta, ben drogata
È un boccon degno dei Re.
Quella Gola è saporita
Variegata è quella Spalla ;
L’una e l’altra a nuova vita
L’affamato torneran,
Ma coi Rocchi non si falla
Se in tegame si faran.
Or per ultimo vi voglio
Nominer cibo più bello,
Di cucina il primo orgoglio
Che raggiunger non si può,
L’ irretato Fegatello
Che il tartufo superò.
Cantiam dunque uniti in coro
Con il ciglio reverente :
Viva questo gran tesoro
Questo palpito del cuor,
Viva il Porco seducente
Tutto pieno di sapor,
Viva il Porco seducente
Ch’è l’emblema del candor.
( Pirro Giacchi, “I pregi del porco” tratta da “Il Guazzabuglio ossia varietà di poesie e saggio di prose” , Firenze, 1875 )