Sul super-poliziotto, grava l’accusa di presunto favoreggiamento nei confronti di Marco Iorio e Bruno Potenza, gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta aperta dalla Dia, sul riciclaggio, nel settore della ristorazione, di soldi della camorra.
Torre B, 12° piano, 13.30 circa e l’interrogatorio ha inizio. Per cinque ore, nessuno esce dalla stanza.
Oltre cinque,dunque, ore nel corso delle quali, Vittorio Pisani ha risposto alle domande di Maria Vittoria Foschini (il gip che, giovedì scorso, ha accettato la richiesta dei pubblici ministeri -titolari del procedimento penale- e ha disposto, nei suoi confronti, il divieto di dimora a Napoli e Provincia).
Ai magistrati, Vittorio Pisani ha fornito la propria versione dei fatti in merito ai rapporti con Salvatore Lo Russo, ex boss di Secondigliano. Quest’ultimo, oggi collaboratore di giustizia e maggiore accusatore di Pisani, era stato, prima di vestire questi nuovi panni, a lungo, il suo confidente. Tant’è che attraverso delle carte, Vittorio ha dimostrato come, la sua “frequentazione” l’avesse portato a compiere ottimi risultati.
Pisani ha poi escluso categoricamente di aver invitato gli imprenditori Iorio e Potenza a mettere “le carte a posto” come viceversa,invece, affermano gli inquirenti, sulla base dell’intercettazione ambientale.
Per quanto riguarda l’episodio della casa, (pare acquistata da Pisani, anche con denaro, prestatogli da Iorio), il superpoliziotto ha prodotto una nota dove spiega come ha acquistato l’appartamento dopo aver venduto una abitazione a San Sebastiano al Vesuvio.
Ora le parole dell’ex capo della squadra Mobile, registrate ma non trascritte per accorciare i tempi, passano al vaglio dei magistrati.
Nel frattempo, gli avvocati difensori, Cerino e Nugnes, oltre a star ragionando sula possibilità di presentare una prima istanza per la revoca del divieto di dimora a Napoli e Provincia, direttamente al giudice Foschini, affermano che: «Se l’interrogatorio si è protratto per tanto tempo è segno che abbiamo fornito spiegazioni ampie e puntigliose, rispondendo a tutte le domande».
L’altro percorso a disposizione della difesa è rappresentata dal ri-corso al tribunale del riesame.
Ieri mattina, prima dell’interrogatorio di Pisani (sostituito dopo quasi sette anni dal suo braccio destro Andrea Curtale), si è svolto quello di Mario Potenza, ex contrabbandiere di sigarette ed usuraio, il quale però, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
E proprio perché in età avanzata il giudice ha concesso gli arresti domiciliari a Mario Potenza.
Giuseppe Parente
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Operazione Megaride : 15 arresti, tra i quaranta indagati anche il capo della squadra mobile Pisani, destinatario della misura del divieto di dimora a Napoli.