Piscina e sicurezza

Creato il 16 ottobre 2014 da Bradaninis @bradaninis

L’acqua e il mare sono elementi che tutti sognano non appena arriva l’estate. E quando non si può raggiungere il mare, un aiuto arriva dalle piscine. E a questo punto ci si chiede se fare il bagno nelle “pubbliche vasche” sia veramente sicuro e salutare. Ci sono tre categorie di rischi per gli avventori delle piscine: la sicurezza, cioè il rischio di incidenti, scivoloni che possono risolversi in un piccolo spavento momentaneo ma che possono anche avere ripercussioni ben più importanti, il rischio di infezioni cutanee come quelle da miceti, che non sono certo simpatici animaletti ma funghi noiosi da debellare (come candidosi e dermatofitosi), e ci sono pure quelli da allergie e irritazioni della pelle, rossori e pruriti alle mucose.

Di solito le ASL effettuano costantemente controlli sulla salubrità dell’acqua e sul livello di qualità degli impianti, e per avere maggiore efficacia dividono l’anno in due semestri: uno invernale, nel quale controllano le piscine al chiuso, e l’altro estivo, che riguarda quasi esclusivamente quelle all’aperto. Gli obiettivi sono quelli di garantire condizioni ottimali per gli impianti, in particolare la qualità delle acque di balneazione e le condizioni igieniche dei locali annessi e delle attrezzature. Oltre a questo le aziende ospedaliere stimolano l’autocontrollo da parte dei titolari. Tutti i gestori delle piscine, infatti, dovrebbero controllare lo stato di salute dell’acqua, sia a livello chimico che microbiologico, prima che arrivi l’Asl”. I vigili sanitari che effettuano i sopralluoghi devono riempire un questionario e attribuire un punteggio sullo stato dell’impianto. Per prima cosa si valuta lo stato chimico e microbiologico (cioè i valori di cloro e acidità dell’acqua) per garantire sia la disinfezione che la neutralità del livello di acidità per la pelle; si passa poi a valutare le cariche batteriche che, attraverso germi patogeni, possono trasmettere malattie e infezioni; si accerta infine che le condizioni infrastrutturali, bagni e spogliatoi, siano a posto. Il risultato del sopralluogo è un punteggio da 1 a 10 e, al contrario delle vecchie pagelle scolastiche, sono guai se si presenta più alto di 6.

Si può andare da un minimo di prescrizione, per rientrare negli standard di qualità, a una seria proposta di ordinanza al sindaco fino a sospendere l’attività dell’impianto. Anche i bagnanti hanno una parte di responsabilità nello stato di salute pubblica. Per esempio gesti che ci possono sembrare banali hanno invece molta importanza: come quello di farci una doccia subito prima di entrare nella vasca, sciacquarsi bene i piedi, calzare ciabatte idonee, da usare esclusivamente in piscina, e indossare la cuffia, anche se su quest’ultima, durante i mesi estivi, si chiude un occhio. E quante volte ci troviamo a ripetere fino all’ossessione di togliere le scarpe, di non mangiare e bere e di non fumare sul piano vasca!

I gestori dovrebbero pulire almeno due volte al giorno il piano vasca con un prodotti funghicida per ridurre al minimo il rischio di infezioni come funghi e verruche. Inoltre dovrebbero fare 3-4 controlavaggi nel giro delle 24 ore (operazioni che fanno circolare l’acqua della piscina in speciali filtri di sabbie e graniglie per purificarla) e stare molto attenti ai valori, soprattutto mesi più torridi, dove c’è maggior rischio che si formino alghe. L’aspetto curioso è che fino agli anni ’70 si usava a questo scopo il solfato di rame: sì, era proprio il ramato, che opportunamente diluito garantiva l’assenza di spiacevoli alghe e un aspetto più brillante all’acqua.

Per ripulire il fondo della vasca, invece, viene messo in funzione il “robottino”, una specie di aspirapolvere acquatico che elimina le molecole di sporco che si depositano, appunto, sul fondo. Inoltre esistono diverse pratiche di manutenzione della piscina che i gestori dovrebbero mettere in pratica.

Insomma, la garanzia di igiene delle piscine pubbliche e private dipende, oltre che dalla buona gestione e dai controlli, anche dal nostro comportamento e la prossima volta al richiamo del fischietto del bagnino pensiamo che è soprattutto per la nostra salute!

Informazioni sull’Autore

Dott. Massimo Ragionieri

Lauerato in “Media e Giornalismo” e in “Comunicazione Strategica” all’Università degli Studi di Firenze.

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Altri riferimenti: www.pianetacqua.it

Fonte: Article-Marketing.it

photo credit: guilherme-pavan via photopin cc


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