Pistole, dinosauri e tetramini - Recensione - 3DS

Creato il 06 febbraio 2015 da Intrattenimento

Arriva il secondo episodio di quello che rimane un vero atto d'amore nei confronti dei videogiochi old-school

Quando un paio d'anni fa sbarcò su Nintendo eShop, Steam, App Store e Play Store Gunman Clive, piccolo Action 2D a scorrimento laterale di Hörberg Productions (sigla dietro alla quale si nasconde in pratica un solo sviluppatore, lo svedese Bertil Hörberg, coadiuvato dal fratello per la composizione delle musiche), in tanti ne riconobbero le qualità: realizzata con gran cura sia dal punto di vista tecnico che da quello più propriamente ludico, questa gemma indie aveva soprattutto il merito di pescare a piene mani dai grandi classici del genere, primi fra tutti i vari Mega Man, dimostrando di averne carpito appieno lo spirito. In pochi però, scommettiamo, riuscirono a prevederne il successo: grazie alla sua qualità ma anche al prezzo bassissimo, Gunman Clive è arrivato in due anni nelle mani di ben 400.000 giocatori, con l'80% di queste vendite ottenuto su eShop nella versione per Nintendo 3DS. Non stupisce quindi che il piccolissimo team abbia deciso di rimettere mano alla formula e pubblicare un seguito: Gunman Clive 2 arriva quindi portandosi dietro un carico di responsabilità già più grosso del predecessore, che era un illustre sconosciuto. Saprà tenere testa al nome?

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Il gioco inizia esattamente dove finiva il prequel, ossia in un'ambientazione western-futuristica, con il nostro Gunman ancora alla caccia dei banditi antagonisti del primo episodio. Ben presto però l'inseguimento si sposta in altre parti del mondo, dalla fredda Russia con tanto di citazioni da Tetris sotto la forma di tetramini che cadono dal cielo, alla lussureggiante giungla africana nella quale, in pieno XIX secolo, ancora circolano a zampa libera pericolosi T-Rex! Tutto questo per la bellezza di 25 stage, in massima parte costituiti dalla classica combo di platform e sparatutto, ma che non disdegnano variazioni sul tema anch'esse ispirate dai grandi classici del passato. Per esempio, livelli con visuale da dietro (dove il 3D stereoscopico dà il meglio di sé) reminiscenti di Space Harrier, o una riedizione della folle corsa sui carrelli da miniera di Donkey Kong Country, nella quale però al posto del carrello c'è un coccolosissimo panda. Anche Gunman Clive 2 rende palese il proprio amore per le esperienze del passato, con un level design estremamente curato che ripete con sapienza più o meno tutte le situazioni alle quali titoli come il già citato Mega Man (ma vengono in mente pure Shinobi, Ghost 'N' Goblins, Super Mario Bros.) hanno abituato perlomeno i giocatori più attempati. È vero che s'incontrano molto raramente situazioni memorabili, di quelle che restano nel cuore e nella mente degli utenti per anni e anni: gli scontri con i boss, però, sono assolutamente fantastici e se non meritano di entrare in questa categoria è solo per poco. Ma è anche vero che ancor più raramente, quasi mai a dire il vero, ci s'imbatte in frangenti sciatti o banali. Si gioca insomma in maniera del tutto piacevole dall'inizio alla fine; fine che, peraltro, arriva presto, visto che i 25 livelli sono piuttosto brevi e, perlomeno selezionando il primo livello di difficoltà, semplici. Gunman Clive 2 - Trailer di lancio

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Sempre nel pieno rispetto dell'amore per il vintage, oltre il gioco vero e proprio non c'è assolutamente nulla: niente obiettivi, niente modalità extra, niente di niente. Ma il gioco vero e proprio è molto più ricco di quanto potreste pensare leggendo l'ultima frase del paragrafo precedente, che si riferisce evidentemente solo al primo dei diversi playthrough possibili. Innanzitutto c'è la facoltà di scegliere sin dall'inizio tra tre personaggi diversi, e se Mrs. Johnson, la donzella della situazione, apporta la sola aggiunta della planata durante il salto, come la Principessa Peach da Super Mario Bros. 2 in poi, rendendo il gioco anche un po' più facile, la lancia a corto raggio di Chieftain Bob già rimescola parecchio le carte in tavola, richiedendo un approccio completamente diverso negli scontri coi nemici. Non basta, perché portando a termine il tutto la prima volta, si sblocca un quarto personaggio, che non vi anticiperemo (ma gli estimatori del primo episodio potrebbero avere già capito), che ancora una volta riesce a cambiare il modo di affrontare quelli che restano sempre gli stessi livelli. Tutto questo poi da ripetere per tre livelli di difficoltà, tra i quali già il Normal aumenta sensibilmente il livello di sfida andando a incidere su elementi quali la barra della vita e il punto di ripartenza in caso di decesso. Da ripetere, ovviamente, se si vuole, ma il bello è che Gunman Clive 2 incita ad essere rigiocato più e più volte in virtù quasi esclusiva delle sue freschezza e immediatezza, una volta sola sembra obiettivamente troppo poco e le differenze sensibili tra un personaggio e l'altro, tra un livello di difficoltà e il successivo, aiutano a stemperare la sensazione di già visto e di stanchezza che il riaffrontare uno stage già terminato potrebbe creare. Solo applausi anche sul versante tecnico e, soprattutto, estetico: verosimilmente lo sforzo dell'hardware non resterà negli annali, ma la tecnica è messa al servizio di un design davvero buono, che col suo tratto da fumetto, bello da vedere in movimento, inizia quasi monocromatico per poi sorprendere più in là con una ricchezza ed un uso dei colori molto più significativi che in Gunman Clive. Vale lo stesso discorso per la musica: l'Hörberg compositore dimostra di saper andare anche al di là del tema western, con accompagnamenti sempre piacevoli e puntuali.

Pro

  • Grande omaggio ai classici del passato
  • Alcune fasi veramente divertenti
  • Realizzato in generale con molta cura
  • Prezzo bassissimo

Contro

  • Resta un gioco corto, nonostante la rigiocabilità
  • Totale assenza di extra

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