Quando si parla di canto a cappella, in genere in Italia vengono in mente loro. Non parlo dei ragazzi di Glee. Parlo dei Neri per caso. Uno dei più inspiegabili successi nella storia della musica italiana, almeno prima dell'avvento de Il Volo. C'è stato un periodo, per fortuna breve, in cui i Neri per caso dalle nostre parti erano famosi quasi quanto i Beatles dei tempi d'oro. Nessuno sa il perché, eppure all'epoca c'era gente che ha davvero speso dei soldi per comprarsi un CD di questi qua che cantano a cappella. E poi ci chiediamo da dove abbia avuto inizio l'attuale crisi economica...
Eppure, per quanto possano aver contribuito all'avvio della crisi economica, i Neri per caso nella loro più grande e credo unica hit “Le ragazze” ci hanno regalato delle grandi perle di saggezza, come questa:
Le ragazze decidono il destino dei loro amori i ragazzi s'illudono ma non contano un gran che.
"Uff, non c'hanno fatto cantare manco un pezzo dei Neri per caso.
Ma chi l'ha fatta la selezione musicale, chi???"
Ed è proprio quel che vale anche nel film Pitch Perfect 2, dove le ragazze dominano del tutto la scena, mentre per una volta sono le presenze maschili a fare la figura delle statuine, manco tanto belle. D'altra parte who run the world? Girls! Peccato manchi giusto una qualche canzone delle Spice Girls, ma per il resto è all'insegna del più totale girl power questo atteso (?) sequel di una pellicola del 2012 che era caruccissima. Non un nuovo cult adolescenziale totale, almeno per quanto mi riguarda, ma d'altra parte io non sono più teenager già da un po', però una visione piacevole, in grado di far tornare alla memoria le commedie anni 80 di John Hughes, per altro apertamente citate.
Per il sequel, l'improvvisata regista Elizabeth Banks, già improvvisata attrice, toglie l'elemento 80s e realizza una pellicola musicale che punta molto sui numeri canori, che alla fine risultano la parte migliore del film, e anche su un umorismo di grana grossa. Grossissima. Roba che al confronto Dodgeball - Palle al balzo pare una sofisticata pellicola per intellettualoidi. Roba che in alcuni momenti immagino che persino Massimo Boldi sia inorridito con tutto quel parlare di scoregge. A me la comicità volgare piace anche, alla faccia dei benpensanti con la puzza sotto il naso, solo che la comicità qui presente non fa ridere quasi per niente, nemmeno una Rebel Wilson tanto simpatica nel primo capitolo, quanto insopportabile qui nel cercare di essere divertente a tutti i costi. Le battute migliori e meno politically correct sono riservate allora al commentatore maschilista John Michael Higgins, però è un po' poco e soprattutto è giusto un riciclare quanto già detto nel primo episodio. Ammetto comunque che, avendo visto il film doppiato, in originale alcune battute sarebbe potuto risultare più divertenti. Sebbene le scoregge restino scoregge anche in inglese.
A ciò aggiungiamo che la trama è giusto un pretesto, che le scene dedicate al rapper Snoop Dogg e al talent show The Voice sono markette del tutto evitabili, e che i personaggi non hanno un vero approfondimento psicologico, ma seguono percorsi già percorsi da molte altre pellicole adolescenzial-musicali del genere. In particolare la protagonista Becca, interpretata da una comunque sempre affascinante nel suo strano irresistibile modo Anna Kendrick, che ha avuto una vera e propria involuzione: è passata dall'essere una ribelle a una mezza cartuccia. Alcune trovate sono inoltre riciclate da Glee, che pare ancora una volta il principale riferimento della pellicola, come la scelta di proporre in finale una canzone inedita. Ricordo male, o l'avevano già fatto Rachel, Finn e gli altri del Glee Club nella prima o seconda stagione della serie?
Una volta detto che questo sequel è proprio come la maggior parte dei sequel, quindi inutile, c'è da prendere quanto di buono può offrire. I mash-up e le sfide musicali tirano fuori qualche pezzo interessante, in particolare dalla tradizione rap anni '90, ma anche la ballatona 80s “We Belong” di Pat Benatar, e il cast femminile fa il suo dovere. In particolare le due new entry di questo capitolo: è un piacere ritrovare Katey Sagal, la mitica Gemma della serie Sons of Anarchy, e la novellina Hailee Steinfeld, la bimbetta de Il Grinta dei Coen che sta crescendo bene e potrebbe diventare una delle principali teen idol di nuova generazione. Per il resto, bisogna inchinarsi al potere delle ragazze e tu... ci devi stare, inutile sperare di recuperare se hanno detto no.