Apre il 7 ottobre 2011 al Museo D’Orsay di Parigi una mostra dedicata ai grandi appassionati di pittura: stiamo parlando de La Spagna tra due secoli. Da Zuloaga a Picasso, una selezione delle migliori opere del panorama artistico — più in specifico pittorico — spagnolo tra la fine del XIX e inizio del XX secolo. Collabora con il museo, possessore della maggior parte delle opere, la Fundación MAPFRE, anch’essa proprietaria di un’invidiabile collezione di quadri dell’epoca. Nonostante l’eterogeneità delle opere selezionate, l’esposizione si basa su un unico filo conduttore, vale a dire l’influenza dell’ambiente culturale parigino sui pittori spagnoli negli ultimi decenni del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.
Non è assolutamente da stupirsi che esistesse questa connessione tra la pittura spagnola e quella parigina: la capitale francese, già dalla metà del 1800, è stata il centro artistico per eccellenza a livello internazionale, il perno attorno a cui ruotavano poeti, scrittori, musicisti, compositori, cineasti, attori, ballerini, scultori e pittori. Nei suoi quartieri bohemienne vivevano tutti quegli artisti che adesso riempiono i libri di storia dell’arte ed è lì in cui nascevano tutte le avanguardie artistiche. La saturazione era tale che i manifesti di eventi affollavano i muri della città.
E ovviamente gli artisti spagnoli non potevano rimanere immuni a tale vorticosa forza d’attrazione: Parigi era la città ideale per tutti coloro che volessero imparare o provare a sfondare nel mondo artistico. Nelle opere dei primi artisti spagnoli alla conquista della città, influenzati dal tardo impressionismo, come Casals o Sorolla, nonostante avessero uno stile proprio, vi si può riconoscere uno stile prettamente parigino. Più tardi, Miró, Dalí e il geniale Picasso (che meriterebbe un capitolo a parte) rivoluzionarono la scena artistica, diventando loro stessi gli artisti da imitare.
I commissari dell’esposizione dividono il percorso in due tappe, la cui prima viene suddivisa a sua volta in altre due. In un primo periodo i paesaggi e i temi popolari si impongono in queste due correnti così diverse: da un lato abbiamo la Spagna nera di Zuloaga e Soleana, dall’altra la Spagna bianca, rappresentata dagli artisti catalani e del levante, rappresentati da Sorolla, Anglada-Camarasa e Casals. La seconda tappa, con l’arrivo delle avanguardie, vede come protagonisti Miró e Dalí, oltre al genio rivoluzionario di Pablo Picasso che fece di Parigi e di tutta la Francia casa sua. L’opera che segna l’arrivo della modernità è rappresentata da Le signorine d’Avignone, datata 1907, quando ancora resisteva il postimpressionismo.
La mostra, organizzata in ordine cronologico, riesce a dare un’idea chiara dell’evoluzione degli artisti spagnoli che approdarono a Parigi in quei tempi. Ricordiamo che con il biglietto di ingresso alla mostra è inclusa la visita al Museo de l’Orangerie. Per maggiori informazioni: http://www.musee-orsay.fr/es/eventos/exposiciones/exterior/exposiciones/article/lespagne-entre-deux-siecles-31727.html?tx_ttnews%5BbackPid%5D=253&cHash=f7495c907e