ROMA – “Più buio di mezzanotte“, opera prima di Sebastiano Riso, è un film di formazione che si muove con leggerezza attraverso la fragilità del suo protagonista, Davide.
Davide vive a Catania, vorrebbe cantare e ama i ragazzi, ma non è compreso dal padre (Vincenzo Amato)e non è protetto dalla madre (Micaela Ramazzotti); quando scappa di casa, rifugiandosi in un parco di anime perdute, finalmente sembra trovare fiducia, ma il buio della vita lo costringerà a cedere e a scegliere veramente.
Accompagnato dal pop melodico di Donatella Rettore e dalla canzone d’autore di Fabrizio De André (“Princesa“), “Più buio di mezzanotte” si prende il rischio di raccontare con autenticità il percorso spesso accidentato degli adolescenti, mettendo in luce un malessere che c’è e va affrontato; una pellicola delicata e fragile come il suo protagonista, da guardare con attenzione.