Si possono far germogliare i semi di grano, l’avena, il riso integrale, la soia verde, il miglio, il girasole, i ceci, i fagioli, le lenticchie, l’alfalfa (che è il nome arabo della comune erba medica)…La scelta è davvero ampia. Bisogna solo evitare i semi di solanacee, come la patata, il pomodoro, la melanzana, dei quali sono commestibili solo i frutti, mentre la pianta intera contiene solanina, che è una sostanza tossica. E’ preferibile utilizzare semi di coltivazione biologica, cioè ottenuti senza l’uso di concimi chimici di sintesi, di diserbanti, di anticrittogamici e di altri veleni oggi ampiamente utilizzati in agricoltura. Il metodo più semplice per ottenere i germogli è quello di poter disporre di un apposito germogliatore, ma se ciò non è possibile si possono disporre i semi ben puliti e risciacquati in un piatto fondo con dell’acqua a temperatura ambiente, in modo che vi restino completamente immersi, coperti con un tovagliolo umido e lasciati poi a bagno per sei/dodici ore, a seconda che i semi siano più o meno grossi. Passato questo tempo i semi vanno risciacquati e nuovamente disposti sul fondo del piatto, umidi ma senza altra acqua aggiunta, poi nuovamente coperti col tovagliolo umido e con un piatto rovesciato sopra per lasciarli al buio come se fossero sotterrati. Si controllano giornalmente, inumidendo se necessario il tovagliolo che li ricopre e si attende finchè il germoglio avrà raggiunto un lunghezza di 3-4 centimetri, quindi vanno scoperti e lasciati alla luce (ma possibilmente non al sole per evitale che si dissecchino) ed in tal modo si arricchiranno anche della preziosa clorofilla. I tempi di germinazione possono variare a seconda del tipo di seme scelto e della temperatura dell’ambiente in cui vengono fatti germogliare e va utilizzata una quantità di semi non troppo elevata perché i germogli possano essere consumati come prodotto sempre fresco e vitale. Una volta ottenuti i germogli vanno risciacquati delicatamente in un colino eliminando eventuali bucce libere e semi non germogliati e, lasciati scolare per qualche minuto, si possono mangiare tal quali crudi o dopo brevissima cottura, che però tende ad alterarne la ricchezza vitaminica. Si consumano soprattutto da soli o assieme ad altre verdure in insalata, conditi con poco olio e sale, ma sono ottimi anche tritati ed uniti allo yogurt o a macedonie di frutta.
Romano Ravaglia