Ho assistito allo spettacolo "Più forte del destino – Tra camici e paillette la mia lotta alla sclerosi multipla" tratto dall'omonimo libro di Antonella Ferrari e da lei interpretato, con la regia di Arturo Di Tullio, prodotto dall'Accademia Togliani di Roma.Conoscevo pochissimo la storia di Antonella, ma mi incuriosiva e cosi ho colto l'occasione e sono andata adAsti al Piccolo Teatro Giraudi in occasione del Festival Asti Teatro.
Grazie ad Adelmo Togliani e Laura Beretta dell'Accademia Togliani, ho potuto incontrare per qualche minuto Antonella prima dell'inizio. Mi ha subito colpito la sua solarità, l'entusiasmo con cui mi ha accolta e mi ha detto "poi mi dirai cosa ne pensi!"
Ero emozionata, si capiva che il pubblico era molto più informato di me, ma forse la disinformazione poteva giocare a mio favore, non avevo pregiudizi su quel che avrei visto, era una sorpresa. E sorpresa è stata, già dall'inizio frizzante ho capito che non sarebbe stata una storia strappalacrime di quelle che si vedono spesso in tv, e che la stessa Antonella durante il suo monologo, prende in giro.Si ride, e ci si commuove, inoltre ti accorgi che la protagonista è brava, sa recitare e di questi tempi sembra essere un optional, è una bella donna e ci tiene a sottolineare come l'essere disabile non significa imbruttirsi, lasciarsi andare, ma anzi bisogna lottare per mantenere la proprio dignità, la propria bellezza. Non c'è commiserazione da parte di Antonella, ma una lotta a testa alta.
La coreografia composta da una enorme ragnatela che cattura oggetti dell'infanzia e dell'adolescenza di Antonella, è essenziale, senza troppi fronzoli, rappresenta perfettamente la sensazione di trappola che un malato di Sclerosi Multipla percepisce.
Alla fine ci si commuove, credo sia inevitabile, ma non è ciò che ti lascia lo spettacolo anzi ti rimane quel senso di speranza che tutte le persone malate e non dovrebbero sempre avere, la speranza che lottando si può continuare a fare ciò che ti piace, sicuramente con maggiore difficoltà, ma ottenendo maggiore soddisfazione.
Al termine dello spettacolo c'è stato un incontro con il pubblico moderato dalla giornalista Noria Nalli, attraverso un dibattito garbato, hanno cercato di approfondire gli argomenti trattati durante la rappresentazione teatrale.Antonella ha raccontato che, nonostante nel libro abbia un po' bistrattato la categoria dei neurologi, è venuta a conoscenza tramite altri malati, che gli stessi neurologi consigliano il suo libro ai loro pazienti.
Ringrazio Antonella Ferrari e Noria Nalli, con cui ho avuto il piacere di parlare dopo lo spettacolo, per la lezione di vita vera, consiglio a tutti quelli che ne avranno la possibilità di andare a vedere "Più forte del destino – Tra camici e paillette la mia lotta alla sclerosi multipla".
Lo spettacolo è stato realizzato grazie all'indispensabile supporto di Focaccia Group, azienda di Cervia (RA) che si occupa di allestimenti di veicoli speciali e per disabili.
Antonella Ferrari Più forte del destino
C.R.