Gente confusa a Più libri più liberi
Dico, stai camminando davanti a me, cosa può essere successo, all'improvviso, se a un certo punto IN MEZZO AL NULLA decidi di fermarti e guardarti intorno come John Travolta? Cosa diavolo può essere successo? Se non sono confusa io, mi veniva da urlargli, che vivo qui dentro da quattro puzzosissimi giorni, perché tu che sei entrato dieci minuti fa sei confuso? Eh?Ma poi confuso da cosa, santo cielo?, il Palazzo dei Congressi è un rettangolo, gli editori spesso stanno sempre negli stessi posti per anni (PER ANNI!), le corsie hanno lettere e numeri, c'è poco da confondersi. Io, che non mi ricordo mai niente e ho il senso dell'orientamento di un lombrico ubriaco, guardavo le lettere e mi orientavo con quelle. E se ci riuscivo io, tra i morsi della fame e lo scarso livello di acqua in corpo, figurati se non ce la fai te che sei appena entrato.Comunque, come vi dicevo altrove e come avrete potuto notare se mi avete seguita su twitter nel periodo in cui si è tenuta la fiera, ho preso parte a BlogNotes ed è stato strano. Diverso, certamente. È stato bello perché ho avuto modo di passare del tempo con gli editori e fare loro domande scomode, come ad esempio quale libro del loro catalogo A LORO è piaciuto, e non su quale puntano. Sono passata a trovare lo stand di Del Vecchio Editore, dove ho potuto ammirare le copertine fantastiche e segnare i titoli dei libri che in una qualche maniera mi farò regalare da qualcuno (c'è, ad esempio, Arcano 21di Luca Ragagnin che mi attira non poco), ho passato un paio d'ore con le ragazze di Caravan Edizioni, sono passata a salutare Spartaco Edizioni – che avevo svaligiato lo scorso anno –, ho conosciuto le ragazze di Hacca Edizioni (copertine fantastiche!), ho stalkerato lo stand NN. E ho fatto foto, ho spulciato il catalogo, ho scherzato con qualcuno, con qualcuno invece non ci ho proprio parlato. Ho partecipato alla presentazione di Panorama di Tommaso Pincio che è perfetto insieme a Chiara Valerio, ho ascoltato Giordano Meacci che parlava di Pasolini e del libro che ha scritto su di lui, edito da minimum fax. E poi ho rivisto Massimo Roscia – autore de La strage dei congiuntivi – che ringrazio per la simpatia e la ventata di buonumore che porta sempre con sé, ho riabbracciato blogger che non vedevo da tanto, ho sentito la mancanza di altri (Leggy!) che però rivedrò a Torino.
Alcuni editori, chiaramente, sono più simpatici di altri e sono rimasta un po' spiazzata dal disinteresse di altri. Magari era una giornata no, chi lo sa, ma alle volte ho come l'impressione (cosa mi era successa anche a Torino) che alcuni non siano davvero interessati a vendere libri. Ma io sono anche troppo vecchia per fare pure la commessa, figuriamoci per saperne qualcosa dell'essere "venditore di libri", per cui la mia è solo un'opinione.Dicevo, BlogNotes aveva lo scopo di far conoscere l'editoria indipendente attraverso i blogger e, devo dire, che ce l'abbiamo fatta. Credo. Non so, ce l'abbiamo fatta a far immaginare come è Più libri più liberi? All'operazione (mi sembra tutto molto 007) oltre a me hanno partecipato Maria di Scratchbook, babalatalpa di librinvaligia, Francesca di Nuvole d'inchiostro, Luca di Holden & Company e, ovviamente, l'ideatrice di tutto Laura de Il tè tostato.Chissà se il prossimo anno ci sarà una nuova edizione e se Laura deciderà che sono degna di farne parte! :D
Parliamo adesso delle cose serie e cioè del bottino che mi sono portata a casa. Alcuni di questi libri li ho ricevuti in regalo, non è che proprio li ho comprati tutti (anche se quelli comprati rappresentano la maggioranza). Sapevo che non mi sarei trattenuta più di tanto, mi è più semplice farlo in libreria. Entrare e uscire senza comprare, intendo. Alle fiere davvero non riesco. Ho deciso comunque che quest'anno cercherò di dedicarmi più ai libri che ho in casa piuttosto che comprarne di nuovi e leggere quelli, e so che queste mie parole sembreranno quelle deliranti dei buoni propositi che poi, a fine gennaio, vanno nel dimenticatoio. In realtà un po' sarò costretta a farlo, perché a gennaio parte una nuova rubrica e per esigenze devo rivolgermi ai libri che ho già in casa.
- La straordinaria tristezza del leopardo delle nevi di Joca Reiners Terron che, dico sul serio, voglio leggere il prima possibile perché mi incuriosisce non poco.
- Caravanserraglio di Francis Picabia che ho acquistato perché è stato scelto come libro del mese del gruppo di lettura, ideato da me e Letture sconclusionate, e che si riunisce al Klamm, a Roma, ogni terza domenica del mese. O anche prima o anche dopo, dipende da quello che i partecipanti c'hanno da fà. Se siete di Roma e volete unirvi, non esitate a contattarmi. Ne ho iniziato la lettura, sto circa a pagina 40, e boh. Non ci ho capito granché, ma è un problema mio e del mio più o meno velato disinteresse per il dadaismo e ciò che ne consegue.
- Abbiamo poi Panorama di Tommaso Pincio, libro che ho in realtà comprato – e fatto dedicare – alla mia madreh ma vabbè, diciamo che lo considero anche mio. Solo mio. Vabbè è mio, dai. Credo che lo leggerò prima di lei.
- Voltaire light: il nuovo dizionario filosofico di Gorilla Sapiens Edizioni che vabbè, ormai non hanno bisogno di presentazioni. L'ammmore che nutro per loro è cosa nota.
- Le geometrie dell'animo omicida di Monica Bartolini. Non ho mai letto nulla di Scrittura & Scritture e mi sembra il caso di rimediare il prima possibile. Questo è un giallo e non è un libro nuovo (è uscito nel 2013) ma mi piaceva un sacco il titolo e quindi eccolo lì, sul mio comodino in trepidante attesa.
- La penultima città di Piero Calò pubblicato da Las Vegas edizioni. Questo in realtà non l'ho scelto io, ma è stato più una cosa tipo "il libro viene da te". Non so cosa è successo, insomma, so solo che ce l'ho e il motivo è perché ce lo hanno anche Simona (sempre Letture sconclusionate) e Daniela (Appunti di una lettrice). Dici: "e che motivo è?". Ma che ne so, non lo so cosa è successo e quando, so solo che boh a un certo punto era stato deciso – forse dal libro stesso – che si trattava di una lettura condivisa. E quindi diventerà un libro che leggeremo in tre.
- La carne di Cristò è invece un libro che ufficialmente uscirà per Intermezzi Editore a gennaio, ma che si trovava in fiera in anteprima. Vi dico solo che, quando mi è stato presentato, alla frase (credo la seconda) "settantadue anni fa tutto si è fermato" ho deciso che una fan di The walkind dead come me non poteva non leggerlo.
- L'erba nera. Vita e morte a est di Acre Lane e Tranquillo, fratello! sono tutti e due libri di Alex Wheatle e sono stata colpita in realtà dalla trama di uno. Poi vabbè, io allo stand Spartaco non mi controllo mai (l'anno scorso ce so' ritornata per prenderne altri due) e quindi vabbè. Anche qui, non so come quando e perché, ma so che quando me ne sono andata avevo due libri in mano. E non era manco l'ultimo giorno.
- Una spiaggia troppo bianca di Stefania Divertito. Questo l'ho pescato allo stand NN tra i libri al buio. Sembra interessante, il 2016 a quanto pare sarà l'anno dei libri gialli/thriller o che comunque c'hanno qualche morto.
Non so dove metterò tutti questi libri, dato che non ho ancora una libreria in casa, ma so che certamente non morirò di noia durante le feste di Natale. Anche perché, ecco, devo pure darmi una mossa perché sono indietrissimo sulla mia tabella di marcia. E adesso scusatemi ma vado a morire di vergogna altrove per aver aggiunto una mole significativa ai libri da leggere. Come se una bottiglia da un litro piena per più di metà (la bottiglia dei to be read, ricordate?) non fosse abbastanza. Addio gente!