E un piatto tipico della cultura contadina.
I grasselli di maiale,
noti come ciccioli , vengono ricavati dalla sugna, parte grassa interna, si taglia a pezzi poi si mette a sciogliere in padella.Sono un residuo dellalavorazione dello strutto, si uniscono al pasta del pane e danno alla crescia un sapore unico e inconfondibile. Non ho una ricetta mia, guardando un pò in giro, ho notato che a seconda della zona o delle abitudini di famiglia, gli ingredienti cambiano.Alcuni aggiungono scorza di arancia grattugiata, altri burro, formaggi... ma in particolare ha attirato la mia l'attenzione l'aggiunta di vino bianco, un elemento più in uso nella vita contadina di una volta.La mia mamma mi diceva che quando preparavano il pane, ne lasciavano un pezzetto per il giorno dopo, era il lievito naturale.Così ho deciso di usare il mio Lm, che in questi giorni è bello carico e profumato.
Ne ho usato 250g.
Ingredienti:
400g di farina (metà manitoba e metà farina o )
250g di acqua
1/3 bicchiere di vino bianco
1/3 bicchiere di olio d' oliva
50 g di strutto
12 g di sale
200g di grasselli
4 g di lievito di birra
250g di LM rifrescato 2 volte
1 cucchiaino di zucchero
a piacere un pizzico di pepe
Preparazione:Far sciogliere i 4g di lievito di birra in un bicchiere con 50g d' acqua tiepida un cucchiaino di zucchero, un pò di farina, formare una pastella morbida, far lievitare circa un' oretta.
In una ciotola versare 100g di acqua, sciogliere e spezzettare il LM.
Unire un pò di farina, versarci il vino, un pizzico di pepe, ancora farina e il lievitino preparato in anticipo.
Ancora farina e, piano piano, la rimanente acqua, il sale, l'olio, ancora farina e impastare bene il tutto.L'impasto deve essere molto morbido ed appiccicoso. Unire lo strutto morbido a pomata, aiutarsi ogni tanto con delle spolverate di farina che avrete lasciato da parte (chi hal 'impastatrice è avvantaggiato)Per riuscire bene ad incordare l'impasto ho adottato questo metodo ; sbattere e capovolgere ripetutamente fino a che l'impasto non si apiccicha più alle mani.
Il video che ho preso da Tinuccia mi ha aiutato tantissimo, riporto quì le sue spiegazioni precise e chiare.....
"......A) usare una spianatoia in legno, perché il legno di per sé tende ad assorbire l’umidità dell’impasto aiutando i movimenti;
B) non spaventarvi dinanzi alla mollezza dell’impasto, all’inizio si attaccherà ovunque, alle mani, alla spianatoia, ma sarà normale. Solo dopo alcuni minuti dall’inizio, (circa 10) l’impasto comincerà a prendere struttura. I primi 5 minuti sono i più difficili, ma niente paura, è normaleJ Aiutatevi aggiungendo farina, ma, mi raccomando…..
C)…. non aggiungerne troppa, altrimenti si rischia di denaturare la ricetta base diminuendone l’idratazione avendo come risultato una pizza senza buchi e pesante.
Come fare a non aggiungere tanta farina e continuare a lavorare tranquillamente?
Per i primi 3 giri di “capriole” infarinare ben bene le mani e il ripiano della spianatoia. Logicamente l’ impasto continuerà ad essere appiccicoso e allora voi continuerete ad infarinare il ripiano, sarebbe inutile dirvi….non lo fate!
Attenti, però, prima di riappoggiarvici l’impasto, abbiate cura di ripulire con la spatola la spianatoia sia dalla farina in eccesso, che dai residui di impasto rimasti attaccati al legno. La spianatoia quindi risulterà senz’altro non appiccicosa, e nello stesso tempo non rilascerà farina all’impasto.
Ricapitolando:
-per i primi 3 giri di “capriole” infarinate le mani e la spianatoia.
-dopo i primi 3 giri, ogni due “capriole”, infarinate leggermente la spianatoia, ripulite bene la spianatoia con la spatola, fate fare la capriola al vostro impasto e così via per i primi 10 minuti. Per il restante tempo infarinate solo le mani, ma………..
D)…. dopo averle infarinate, ogni volta sbattetele l’una contro l’altra per eliminare la farina in eccesso;E) Fate incorporare più aria possibile nell'impasto, allungandolo ben, bene quando fate i vostri giri......."
Quando ancora è appiccicosa ho aggiunto i grasselli e amalgamato bene, sempre continuando a sbattere e capovolgere fino a che la pasta non si attacca più alle mani. Lasciare lievitare per un'ora e 30' nel forno spento ma già riscaldato a 30°.
Quando ha raddoppiato, rovesciare la pasta sulla tavola e con delicatezza si fanno le piege di Adriano , la si fa riposare per altri 10' coperta da un panno umido.
Si unge bene la teglia con lo strutto e si stende la pasta con le mani ,allargandola con i polpastrelli e punzecchiarla. Con le dita si stende lo strutto morbido a pomata in superfice e spolverare con il sale.
Si fa riposare ancora per un' ora in ambiente caldo, a volte ci vuole un pò più tempo.
La cottura il forno a 250° per circa 15°.
E cresciuta tantissimo, il lievito naturale gli ha dato un' alveolatura grande e una morbidezza interna che dura nel tempo.
Lo strutto da la croccantezza esterna, il gusto è ottimo.