Pizza e sfogliatelle (week-end a Napoli)

Creato il 15 marzo 2015 da Robertoveronesi

Pizza e sfogliatelle (week-end a Napoli)

Dicembre 2014

Perchè mai non passare un week-end prenatalizio a Napoli? Noi soliti 7 ci attiviamo e scegliamo una comoda soluzione con spostamento con treno notturno. Partiamo da Alessandria alle 23 di venerdì 5 dicembre e sfruttiamo la stanchezza della giornata lavorativa e di studio per addormentarci nelle nostre cuccette, malgrado il rumore del treno e il lenzuolino che si sposta da tutte le parti. Arriviamo a Napoli alle 8 della mattina di sabato, stupiti del fatto che splenda un bel sole (alla faccia delle previsioni di pioggia!), per di più non fa neanche freddo. Le raccomandazioni fatte da tutti, compresi i napoletani veraci, di lasciare a casa catenine, ori e orologi belli e tener ben strette le borse sono forse un po’ troppo allarmistiche, perché non notiamo mai in città in nessun momento sensazione di insicurezza e di pericolo. Lasciamo i bagagli in albergo, l’HOTEL STELLE vicino alla stazione, anzi addirittura collegato ai binari, moderno e con camere molto belle, ampie, pulite e ben arredate, come del resto tutte la struttura: decisamente un hotel da consigliare!

Dopo la colazione in treno con caffè e succo di frutta ci aspetta la prima delizia gastronomica napoletana, la sfogliatella calda della mitica pasticceria Attanasio (“Napule tre cose tene e belle…o’mare, o’ Vesuvio e o’ sfugliatelle…”). Poi ci immergiamo in SPACCANAPOLI, caratteristica via nel pieno centro della città, molto vitale, con tanta gente vociante e allegra. Sostiamo in piazzetta Nilo, vediamo la chiesa e ci godiamo un caffè al bar Nilo, che alle pareti ha addirittura un altarino attorno alle “reliquia” di un capello di Maratona e un simpaticissimo “calendario della Padania” dove la foto di ogni pagina del mese è un identico panorama di sola nebbia con didascalie del tipo: Carnevale in Padania con variopinte e allegre maschere, pic-nic primaverile su verdi prati con colorate tovaglie e invitanti cibi, volo di mongolfiere multicolori su casette con popolazione in festa…eh, eh!!!

Attraversiamo via Toledo e saliamo con la funicolare al VOMERO in piazza Fuga, visitiamo Castel S.Elmo da cui si gode uno splendido panorama sulla città, sul mare e il Vesuvio. Nel frattempo sentiamo telefonicamente Teresa, l’amica napoletana che Giada e Giulia hanno conosciuto quest’estate al corso di vela della Marina Militare alla Maddalena e ci accordiamo per trovarci in piazza degli Artisti, dove si svolge un simpatico mercato alimentare…si avvicinano velocemente dei gran nuvoloni neri e l’incontro con Teresa e con i suoi simpatici genitori avviene sotto lo scroscio di un forte temporale, per fortuna di poca durata, ma che ci costringerà a rifugiarci in un bar. Al termine della pioggia facciamo un goloso spuntino alla Friggitoria Vomero con pizza fritta, crocchè e frittate di pasta. Riprendiamo poi la funicolare fino a via Toledo, sostiamo alla galleria Umberto I per uno spuntino con la sfogliatella calda e il babà da Mary e poi eccoci nella centralissima piazza Plebiscito, al teatro San Carlo e al Palazzo Reale (purtroppo ora inpalcaturati). Passeggiamo sul lungomare assieme a tanti napoletani e turisti per arrivare al bel CASTEL DELL’OVO nel quale entriamo fino ad arrivare ad ammirare il panorama sul mare al tramonto (nel frattempo il sole è tornato) alla TERRAZZA DEI CANNONI. Proseguiamo su via Partenope fino alla riviera di Chiaia, dove si trova anche il famoso negozio di cravatte di lusso Marinella, poi facciamo qualche acquisto di vestiario (i prezzi dell’abbigliamento e di ogni cosa per dir la verità sono decisamente più bassi che da noi…) e arriviamo per l’ora di cena ai QUARTIERI SPAGNOLI. Caratteristica e folcloristica la trattoria che ci è stata consigliata dall’amica napoletana Marianna, “Da Nennella”, dove ceniamo con pasta patate e provola, friarelli e mozzarella con la bella sorpresa del basso prezzo.

Torniamo a Spaccanapoli e poi decidiamo di fare una capatina a San Gregorio Armeno, scelta sicuramente ottima perché a quest’ora non è troppo affollata e si possono ammirare con tranquillità gli splendidi presepi creati dai numerosissimi artigiani che si trovano ovunque con personaggi di ogni genere e strutture tradizionali ma anche originali e artistiche. Non possiamo di certo resistere alla tentazione di comprare un piccolo presepe e un po’ di statuine: ci piace un sacco e a casa starà di sicuro benissimo. Sempre a piedi (è il miglior mezzo per visitare le città perché ci permette di conoscere la realtà quotidiana oltre ai monumenti) torniamo in hotel un po’ stanchi ma molto felici per la bella giornata trascorsa.

Si riparte entusiasti il mattino successivo: Porta Capuana, via dei Tribunali e poi nel Duomo la cappella del tesoro di San Gennaro (un culto importantissimo per i napoletani) e la Chiesa di Santa Restituta.

Splendido il Cristo Velato nella cappella di San Severo (ma che fila per raggiungerlo!) con il preciso, singolare ed emozionante velo marmoreo e curiosissime le enigmatiche “macchine anatomiche”.

Al monastero di Santa Chiara ci godiamo poi il bel sole, caldo malgrado sia dicembre, passeggiando nel chiostro maiolicato, visitiamo la chiesa del Gesù Nuovo dalla caratteristica facciata a bugnato e poi mangiamo la pizza “da Matteo” in via dei Tribunali, oggi decisamente affollata.

Avevamo sentito parlare della NAPOLI SOTTERRANEA e confermiamo le belle impressioni che ci avevano riportato, infatti il sottosuolo napoletano ci fa ripercorrere la storia della città a partire dall’epoca greco-romana fino all’utilizzo come rifugio anti-aereo nella seconda guerra mondiale.

Simpatici il passaggio per stretti e bui cunicoli utilizzando candele per illuminare la via e la scoperta di ciò che resta del teatro greco-romano, ora del tutto incorporato nelle abitazioni (“i bassi”).

Ritorniamo a San Gregorio Armeno, ma oggi è affollatissimo ed è persino difficile camminare per la via. Visitiamo la chiesa di San Domenico, ci rifocilliamo con una merenda alla pasticceria Scaturchio a base di pastiera e babà (una cosuccia leggera…) e poi altro “assaggino” tipico di taralli da Leopoldo, sia classici con sugna, pepe nero e mandorle tostate sia nella variante con l’olio d’oliva.

E’ già ora di cena e decidiamo di concludere alla grande il nostro bel week-end con una pizza napoletana classica cucinata a regola d’arte alla PIZZERIA TRIANON, poi ultimo cafferino nocciolato al Caffè Mexico in piazza Garibaldi, recupero del trolley e…il treno con la nostra cuccetta ci aspetta…

Pizza e sfogliatelle (week-end a Napoli)


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