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Pizzarotti salva la Tibre, non cancellata; Vacchelli: “Manca il numero legale perché manchi tu”

Creato il 26 ottobre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Pizzarotti salva la Tibre, non cancellata; Vacchelli: “Manca il numero legale perché manchi tu”

Il baratro delle opere stoppate dai comitati ambientalisti stava per divorare anche la Tirreno-Brennero, quando il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha deciso di non presentarsi all'assemblea dei sindaci della Provincia di Parma. "Mi hanno fatto sapere che non c'è il numero legale" ha spiegato il sindaco dei Cinque stelle a Cesare Vacchelli, il quale ha cercato di convincere il primo cittadino di Parma via sms: "Il numero legale manca perché manchi tu!". E Vacchelli aveva ragione: infatti l'assemblea dei sindaci può riunirsi regolarmente se è presente un terzo dei sindaci, sia per numero che per il numero di cittadini rappresentati. Pizzarotti, sulle 46 fasce tricolori, avrebbe potuto fare la differenza. Il risultato è che la Tirreno-Brennero non è stata cancellata e continua a incombere come una spada di Damocle sul territorio.

Cesare Vacchelli, del comitato No autostrade Sì ferrovie, ha chiesto a tutti i sostenitori del Tibre ferroviario di presentarsi nella sala del consiglio provinciale di Parma stamattina alle 8.30 e di non mancare neanche all'assemblea dei sindaci. C'era in gioco l'obiettivo massimo: ottenere la cancellazione della Parma-Verona, tratto mancante della Tibre che invece rimane sulla carta: non si costruirà, ma resta possibile, perché la giunta regionale Bonaccini, visto l'esito del consiglio provinciale, ha deciso di inserire la Tibre nell'elenco delle opere con priorità 2. Dunque l'autostrada che minaccia di cementare la campagna fra Parma e Verona sarà quasi certamente rimandata, ma resta in pectore, nella volontà asfaltatoria degli autostradisti. Sarà sufficiente che si rendano disponibili i finanziamenti e l'infrastruttura sarà costruita anche lotto per lotto. Le associazioni degli industriali sono del tutto favorevoli, dalla Toscana alla Liguria alla Lombardia al Veneto, perché la lingua d'asfalto sbloccherebbe altre opere (porti, stazioni, Tav...). Quel che undici Comuni e decine di associazioni non accettano è il modello di sviluppo "cemento e asfalto", quando per il trasporto merci l'Unione europea prevede investimenti per potenziare le ferrovie: soluzione largamente meno costosa, che limiterebbe il consumo di suolo e l'impatto ambientale.

La linea ecologica si è fatta largo anche nel Pd, per quanto rimasta in minoranza. Il consiglio provinciale parmense ha visto prevalere chi non voleva cancellare la Tibre: nell'assemblea provinciale dei sindaci, invece, la linea di Vacchelli e dei comitati poteva prevalere, se Pizzarotti fosse stato presente. Pizzarotti ha poi spiegato alla stampa che "in una settimana non si poteva decidere", ma da quarant'anni gli ecologisti attendono la cancellazione della Tibre.

In consiglio provinciale, invece, con un colpo di scena è stato annunciato da uno speaker - nemmeno consigliere - che l'assemblea sarebbe stata rinviata. Poi il presidente della Provincia con una pec inviata alle 12.29′, con tre ore di ritardo, ha annunciato ai sindaci che l'assemblea non si sarebbe tenuta. Vacchelli ha contestato il fatto che l'assenza del numero legale sia stata solo dichiarata, senza neanche contare i presenti, perché l'assemblea non è neanche iniziata anche se è stata convocata. "Potrebbe partire un esposto - ha commentato Cesare Vacchelli - La mancanza del numero legale deve risultare dalla conta dei presenti".

foto tratta da

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