“Platonic” di Boris Coudrais: una tragicommedia perfettamente riuscita allo spazio T di Roma

Creato il 17 dicembre 2014 da Alessiamocci

Domenica 14 dicembre è andato in scena, nell’originale spazio teatrale T di Roma, Platonic, una commedia  tragicomica sulla gelosia (reale o “fittizia) e sul tradimento nella coppia (reale o platonico).

Il testo messo in scena da Boris Coudrais, tratta in maniera originale e profonda le reazioni di una coppia in presenza di un terzo elemento, capace di minare alla radice un rapporto già asfittico e instabile.

Il fil rouge che lega la pièce (ambientata negli anni Ottanta) è il quadro di una donna, dapprima simbolico poi sempre più reale e presente nella mente e nella vita dei due individui.

Il “personaggio” immaginario del dipinto, sognato e idealizzato, costituisce il collante che lega le azioni, i sentimenti e i pensieri dei protagonisti: Elena e Albert si evolvono e si trasformano progressivamente con il mutamento del significato attribuito all’immagine stessa dipinta nel quadro.

Inizialmente, Elena è una donna nevrotica, molto sicura di sé, alla moda, un po’ snob, e Albert  più verace, pratico, senza fronzoli: il loro rapporto è gestito da Elena, che si concede al ragazzo con il contagocce”.

Il quadro, elemento simbolico (introdotto da Elena) di un universo immaginario, cambia i ruoli di questo originale rapporto: Albert, aspetta ansiosamente le lettere della sua platonica amante trasformandosi progressivamente in un “intellettuale” romantico e idealista, mentre Elena, ingabbiata e tormentata per il presunto tradimento (causato, inconsapevolmente da lei stessa) si svuota, fino a trasformarsi in una donna buia e senza luce.

La personalità di Elena (interpretata dalla brava Giada Prandi) viene mortificata, infatti, in misura direttamente proporzionale all’idea dell’amore platonico di Albert (che aumenta progressivamente).

Notevole è il cambiamento emotivo e psicologico dei due protagonisti nel corso della pièce (interpretati da Giada Prandi e Gabriele Granito): i due attori, infatti risultano credibili sia nelle vesti iniziali, (lei nevrotica e dispotica, lui verace e grezzo) sia in ruoli “opposti”, dimostrando versatilità e capacità di tenere la scena in entrambe le situazioni.

Ma la coppia non è sola nella dinamica che porta alla follia: tra i litigi di Alberti ed Elena,  c’è di mezzo un’amico, (interpretato dal bravo Fabio Maffei) che costituisce l’unico elemento di equilibrio in  questo folle e tormentato  tango della gelosia.

La tematica centrale di Platonic resta legata alla simbologia che il quadro porta con sè: il dipinto, infatti, perfetto perché immutevole nella sua bellezza statica,  finisce per assumere un ruolo fondamentale nella realtà dei due individui  sostituendo la sua effimera sostanza , alla quotidianità di coppia.

Lo spettacolo portato in scena da Coudrais, gioca molto sui simboli e sulla trasmissione di significati ideali: non solo il quadro, ma anche il telefono e le lettere rappresentano l’attesa, l’ansia dell’ignoto  e sono utilizzati come surrogati “emotivi” per colmare i vuoti creati dai protagonisti stessi.

Una commedia tragicomica perfettamente riuscita e ben strutturata, resa ancora più vivace e frizzante dall’interpretazione dei tre attori, che risultano affiatati e perfettamente a loro agio nei ruoli.

Written by Sarah Mataloni


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