Aliens/Predator: gioco mortale
Qualche giorno fa, rovistando tra i miei fumetti, mi son capitati tra le mani dei vecchi albetti della serie Aliens vs Predator edita negli anni '90 dalle Edizioni Play Press. L'effetto nostalgia (e non solo, quella di Aliens è stato uno degli adattamenti/sequel a fumetti tra i meglio riusciti tra quelli prodotti dalla Dark Horse) mi ha spinto a sfogliarli, spingendomi a rileggere editoriali e pagine della posta, senza tralasciare le storie di un Chris Claremont fresco transfuga dalla sua lunghissima ed eccellente gestione degli X-Men, né tanto meno dai bei disegni del compianto Eduardo Barreto. Fino a imbattermi nella quarta di copertina del numero 16.
Quarta di copretina di Aliens vs Predator #16
In basso, nella metà inferiore della copertina, come potrete vedere, c'è la pubblicità di una linea telefonica (a pagamento) dedicata ai lettori delle pubblicazioni della casa editrice. Roba per veri fan!Contestualizziamo. Ci troviamo all'inizio degli anni '90. Internet è una chimera, roba da pionieri. Mailing List, forum di discussione e social network non sono presenti neanche nelle fantasie degli scrittori di fantascienza (o quasi). Sui (pochi) canali televisivi, però, imperversano le pubblicità dei numeri telefonici a pagamento (i famigerati 144, capaci di mandare a gambe all'aria intere famiglie con uno o due figli adolescenti pruriginosi) e la Play Press, pronta a prendere al balzo tutte le occasioni, allestisce Playtel, una linea telefonica a pagamento in grado di mettere in contatto i lettori di fumetti con i loro eroi preferiti.
La pubblicità è tutta un programma.
Pronto, c'è Superman? E quello strafottuto di Lobo? Ma davvero oro anche Batman? Potrei scambiare due parole con Vampirella?
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Per farla breve, componendo il numero riportato nella pubblicità sarebbe stato possibile parlare con i propri eroi preferiti, usufruire del servizio di posta al telefono (magari chiacchierando con qualche redattore) e molto altro... tutto per la modica cifra di 2.540 lire al minuto più IVA ( poco meno di 2,00 € al minuto).
All'epoca mi ricordo che la cosa mi fece davvero sorridere, magari mi indignò anche un po'. A ripensarci adesso, guardo all'iniziativa con un po' di tenerezza. Immagino che non siano stati in molti a telefonare e che il tempo di attesa vicino alla cornetta di telefono per i malcapitati operatori/redattori sia stato davvero lungo. Resta la testimonianza di un'industria del fumetto di certo più ruspante e artigianale, ma non meno intraprendente di quella di oggi (anzi speriamo che quella di oggi non decida di imitarla, magari sviluppando qualche dialer per gli smartphone :-p )