E quest'ondata di caldo terribile mi riporta alla mente una consapevolezza: siamo quasi a giugno, ragazzi: l'estate è alle porte, e il mio fantastico contest sta per terminare!
Quindi affrettatevi gente! Se non l'avete ancora fatto: partecipate partecipate partecipate!
Mancano solo 10 giorni (ma mi sa che qui nessuno mi si fila).
Sono stata forse un tantino ottimista, ma è che vedo troppa pubblicità e mi hanno detto che l'ottimismo è il sapore della vita.
E comunque, riassumendo per i disattenti: in occasione dei 150 anni dall'unità d'Italia, perfino la scettica Suster si è lasciata prendere da una ventata di sano entusiasmo, e sperando di non scadere nella facile retorica ha proposto un "contest".
Dicasi contest, e come al solito correggetemi se sbaglio, una sorta di concorso indetto da un blog, con regole e premi specifici, cui altri sono invitati a partecipare liberamente. Non so perchè si utilizzi il termine inglese, credo che faccia più "figo", o sarà perché è questa la lingua in cui si esprime il web, anche se personalmente mi piacerebbe se anche noi, in occasione dei nostri 150 anni, facessimo un poco come gli Spagnoli, che "spagolizzano" il mouse in "ratòn" e l'hard disk in "disco duro".
E comunque, eccolo, il mio contest:
(Mi) immortali gli Italiani? 150 di questi scatti
Il titolo, dalle grandi speranze, credo sia stato immediatamente smentito nella realtà dalle adesioni di pubblico, piuttosto esigue, per usare un eufemismo.
Io comunque continuo ad essere fiduciosa, e lo sapete perchè?
Perchè l'ottimismo è il sapore della vita! Ah ah ah!
No, scherzi a parte: perché quando al Tg1 di parecchi mesi fa ho sentito l'interessantissima notizia che nel 2011 per commemorare il 150enario dell'Unità gli Italiani erano invitati ad esporre il tricolore alle loro finestre (con tanto di interviste super-interessanti ai passanti per strada), ho pensato: "Sì, voglio proprio vedere quanti saranno gli scemi che lo fanno per davvero" o qualcosa del genere, anche senza insultare quelli che poi l'han fatto veramente.
E invece poi mi sono dovuta ricredere di almeno due cose.
La prima:
Quando invece sono passata dietro ai tue tizi che camminano in mezzo al vicolo, le mie narici e la mia persona sono state pervase da un inconfondibile aroma destabilizzante: mi sono affrettata a dribblarli o mi si sballava la pupa nel seggiolino della bici.Ecco come immortalo gli Italiani.
E questa strada mi è piuttosto familiare: credo sia la più scalcinata della città, in assoluto, e indovinate un po' chi sono gli sfigati che ci abitano?
La sede stradale è più che deforme: è tutta un saliscendi, roba che se ci entri a più di 30 Km/h rischi di spaccarti entrambe le assi della macchina. Un giorno ci sono venuti degli operai del comune: oh, finalmente rifaranno il manto stradale, ho pensato. E invece, dopo una mattinata di lavoro, hanno messo il cartello che vedete qui sopra. Fantastico! Non tutto il male vien per nuocere: sospetto che il giorno in cui riasfalteranno la strada di casa mia, non perderanno certo l'occasione di ridipingerla tutta di coloratissime strisce blu.
Quando ci ho visto sventolare dietro la bandiera non ho resistito: made in Italy.
Ah, quasi dimenticavo: la seconda cosa.
La seconda cosa è che non ho pensato che quelli che avevano messo le bandiere fossero scemi, quando le ho viste, man mano, fiorire alle finestre. Tutt'altro: la cosa mi ha fatto sorridere, e mi ha fatto pensare che malgrado tutto, malgrado tutto, dai, che mi frega, mi unisco a loro!
E per questo che torno alla carica, a costo di rinnovare la mia figura da fessa.
Vi aspetto, eh!