Ecco, così come doveva essere, la neve ha custodito il mio cuore ed ora che me lo sono ripreso devo dire che è in perfetta forma. E tutto è tornato al suo posto, tutto è come deve essere: Orio suona, io scrivo e inforno, Piero batte sul ferro anche se con più lentezza, il fiume canta ed il mio posto magico aspetta solo che torni. Per ora sorrido, scarto regali e……ma devo rimettermi al lavoro…..e subito!!!!!!!!!!!!
Vorrei che la sentiste questa musica, con me…… mentre lei va, si perde in scintille che riempiono la stanza e mi fa impazzire di gioia cerco (un po’ a stento) di fare un piano serio di lavoro.
Fallendo…….mi ritrovo ad inseguire trombe e flauti e volare da tutta un’altra parte.
Qui serve l’aiuto di un Maestro, per questo apro la mia “personal bibbia” e prendo a caso:
PLUMCAKE by Giovanni Pina il Maestro
su esecuzione di Pamirilla, fiati della Banda di Loro Ciuffenna e musica originale del Maestro Orio Odori (quanti Maestri stamattina).
Ingredienti per un plumcake da 20cm
200g di burro
130g di zucchero a velo
6g di miele d’acacia
5 tuorli
120g di farina
60g di fecola di patate
2g di lievito
rum
80g di albume
30g di zucchero
180g di uvetta
Mooooontare beeeeneeeeeee burro e zucchero a velo…moooonta….moooonta….moooonta-rattataà finché il composto non è bello spumoso , spumosissimo e bianco….tin…tin…tin…….piripipin dice (il flauto).
E poi aggiungo il miele che vi sembrerà poco e infatti non deve dare connotazione di sapore ma conferirà morbidezza al dolce ed una consistenza particolare.
Monto ancora e poi aggiungo i tuorli freddi, li incorporo bene e poi tengo l’impasto coperto a temperatura ambiente.
E mi perdo un po’ nei pensieri mentre setaccio farina, fecola e lievito.
I giorni scorsi sono stati così pieni, intensi e felici che ancora mi sento emozionata e scossa.
Sui tromboni che…parapazumpa……..setacco, setaccio e…..papappapà…..e mi viene da ridere.
Quanti amici che ho incontrato e quante sorprese e…..ma quanto ho mangiato?!!!!
Ahhhhh, Toscana mi adorata…..parapapa…..papà…..
Eeeeeee …montare le chiare a neve ferma, montare, mooooontare con lo zuc-che-ro (i 30 grammi).
Monto dolci ma ripenso al Palio dello Stufato di San Giovanni dove non ho solo mangiato un piatto che mi piace tantissimo ma stavolta, da giurata, ne ho assaggiati ben otto e ho giocato alla “giudichessa”.
Al mio tavolo, animato da vera passione culinaria, numeri e giudizi impietosi e chiacchiere e risate e…quanto mi sono divertita!
Quando è arrivata la sera noi eravamo ancora lì a chiacchierare e non voler lasciarci andar via e “Torna!” “Tornerò” “Chiama!” “Scrivimi” ed io monto le chiare e ripenso a nuovi amichi e ad una giornata di allegria.
Metto il rum nel composto al burro e poi amalgamo le polveri e le chiare, alternandole.
Mescolo con attenzione e con la frusta…..le sere a Loro illuminate dalla luna e dagli amici…..il fiume che canta…….è un alchimia perfetta.
Quando il composto è liscio ed omogeneo, colta da un raptus di anarchia, vi incorporo delle prugne al posto delle uvette e sul fondo dello stampo stendo uno strato di zucchero e pere spruzzate di limone.
Inforno a 180° per circa 40 minuti e mi perdo un’altra volta tra flicorni e flauti, passeggio ancora sotto il sole di Firenze, ripenso ad altri amici ancora e sorrisi e chiacchiere, musica, buon cibo. Il sole su tutti.
La neve conserva bene ogni cosa e nulla è andato perduto anzi, ciò che aveva valore si è persino moltiplicato.
Un abbraccio pieno d’affetto a Simona e Cristina, amiche che non sapevo di avere.
Un saluto a Rossanina, la sopresa di conoscere di persona “un mito”
Un abbraccio alla mia adorata Angie.
……..e a tutti gli altri che il link ce l’hanno stampato a fuoco nel mio cuore!!!!!!!!
Perdonerete un post così sciocco che non merita commenti……avrei voluto far di meglio ma non ci sono riuscita perciò spero che sarete buoni e condividerete semplicemente con me questo momento di gioia.
Il dolce ve lo consiglio caldamente, però: è perfezione di gusto e texture, è assolutamente fantastico, è la ricetta di un Maestro!