Vi lascio nelle sue mani - impicciandomi giusto un po'. Ho voluto provare la ricetta! Che ne penso? E' buonissima!
La mia famiglia vende, produce e affina formaggi e latticini da più di cinquant’anni. E io sono nata intollerante al lattosio. Qualche malalingua avrà sicuramente pensato ad una maledizione di un cliente scontento, che so, del gorgonzola troppo magro. Ma la mia famiglia è stata una manna dal cielo per gestire la mia intolleranza, perché mi ha dato accesso a tantissime informazioni che per chiunque altro risulterebbero quantomeno insolite.
TraccediLatte.com nasce proprio dall’idea di condividere con più persone possibile informazioni, consigli, ricette. Non ho in programma di proporre solo una cucina alternativa, ma anche post di approfondimento dell’intolleranza e dei prodotti che possono semplificarci la vita. Sono tanti gli amici che scoprono una qualche forma di intolleranza o allergia e percepisco la loro fatica nel destreggiarsi in un mondo senza lattosio e senza bussola.
Ho un ricettario in stoffa pieno di preparazioni segrete senza lattosio scritte a mano, i segreti del mestiere tutti impressi nella mente e un cane maltese di nome Burro. E vorrei condividere tutto questo con chi, come me, passa le sue giornate tra le corsie del supermercato, armato di lente di ingrandimento, a cercare le tracce di latte nascoste.
Oggi vi racconto la mia interpretazione della torta variegata, ciò che penso della sua origine e come la cucino.
Non ci sono storie curiose sulla nascita della torta variegata, ma per me è un’invenzione così romantica, che mi piace immaginare sia nata grazie ad una storia d’amore. In fondo, si sa, le cose migliori capitano per caso! Magari un pasticcere innamorato, è stato così sbadato da toccare l’impasto del suo plumcake alla vaniglia con le mani sporche di cacao.
Per creare la migliore torta variegata, come nell’amore, bisogna preparare due impasti separati e indipendenti. Poi bisogna unirli e lasciare che cuociano a puntino per non separarsi più.
Ingredienti(Impasto vaniglia) 100 g di farina di Kamut setacciata più due cucchiai 100 g di zucchero ½ bustina di lievito per dolci 1 pizzico di bicarbonato ½ bicchiere di acqua 60 g di burro di cacao sciolto Mezza stecca di vaniglia
(Impasto cacao) 100 g di farina di Kamut setacciata 100 g di zucchero ½ bustina di lievito per dolci 1 pizzico di bicarbonato ½ bicchiere di acqua 60 g di burro di cacao sciolto Due cucchiai di cacao in polvere
Il procedimento è semplice semplice: si setacciano insieme farina, lievito e bicarbonato, poi si aggiunge lo zucchero, il cacao o la vaniglia. Così tutti gli ingredienti secchi sono uniti e si può passare a quelli liquidi: prima il burro di cacao e poi l’acqua, mescolando fino a raggiungere un impasto liscio ed omogeneo.
Io preparo prima l’impasto alla vaniglia e poi quello al cioccolato, li unisco nello stampo e poi inforno a 180° per 25 minuti. L’amore della torta variegata lievita moltissimo e poi si lascia ricoprire da un velo di zucchero. È davvero perfetta per la colazione, mi ricorda romanticamente i magici risvegli del mese di agosto, sul lago di Garda. Con un succo all’ACE che sapeva d’estate. Ma in queste giornate che anticipano l’autunno e ci pungono il naso con un pizzico di freddo, me la sto gustando anche con un aromatico tè Earl Grey, nella mia tazza ricoperta di lana per non scottarsi le mani.
È una ricetta semplice, tutti (o quasi) gli ingredienti si trovano nelle vostre dispense in casa. Si può dire che sia vegan, perché è senza latte, lattosio e uova, ma potete personalizzarla a vostro piacere.
Se volete osare potete sostituire al bicchiere d’acqua il latte ad alta digeribilità senza lattosio, o latte di mandorla, riso, soia.
Se siete allergici al lievito potete usare 16g tutti di bicarbonato, o usare il cremor tartaro.
Se faticate a reperire il burro di cacao (io ho la fortuna di avere un negozio specializzato super fornito vicino a casa) potete usare l’olio di semi o addirittura il burro senza lattosio.