Plutarco, biografo, scrittore e filosofo greco antico

Da Galadriel

Plutarco, in lingua greco antico Πλούταρχος, nacque a Cheronea, 46 d.C./48 d.C. e mori a Delfi, 125 d.C./127 d.C. Fu uno stimatissimo biografo, scrittore e filosofo greco antico, che visse nell'era dell'Impero Romano, di cui ottenne anche la cittadinanza e ricoprì incarichi amministrativi di grande importanza.


Intellettualmente si formò ad Atene e fu influenzato fortemente dalla filosofia di Platone. La sua opera più celebre sono le Vite parallele, ovvero le biografie dei più celebri personaggi dell'antichità. Durante la fine della sua vita fu perfino sacerdote al Santuario di Delfi. Suo padre secondo alcuni pare[...]
sia stato uno degli interlocutori del De sollertia animalium, tale Autobulo, secondo altri con un certo Nicarco; nonostante tutto il filologo Wilamowitz, e con lui la maggior parte degli studiosi, ritengono che ogni ipotesi sia completamente indimostrabile. Si suppone comunque che non avesse un buon rapporto con il figlio, il quale però più volte ne cita i consigli, e che non fosse molto instruito. Plutarco ricordava con stima invece il fratello, un certo Lampria, e il bisnonno Nicarco.

Nel 60 d.C. si recò e si stabili ad Atene dove conobbe e frequentò il filosofo platonico Ammonio, di cui divenne il più brillante discepolo. Studiò retorica, matematica e la filosofia platonica. Nel 66 d.C. conobbe Nerone, verso il quale fu sostanzialmene benevolo, probabilmente poiché l'imperatore aveva esentato la Grecia dai tributi. Nello stesso periodo, si crede abbia ottenuto la cittadinanza ateniese e che sia entrato a far parte della tribù Leontide. Visitò successivamente le città di Sparta, Tespie, Tanagra, Patrie e Delfi. Al suo ritorno ad Atene, fu nominato arconte eponimo, sovrintendente all'edilizia e ambasciatore presso l'Acaia. Istituì nella sua casa una sorta di Accademia fondata sul modello ateniese.

Plutarco visitò poi l'Asia, tenne conferenze sia a Sardi che ad Efeso, viaggiò frequentemente in Italia soggiornando sovente a Roma, presso la corte imperiale. Eduard von Hartmann ritiene che visse a Roma nel periodo tra il 72 e il 92. Di certo ci sono solo due cose: la prima e che non fu mai capace d'imparare mai decentemente il latino e la seconda che conobbe l'imperatore Vespasiano, come racconta nel De solertia animalium. Tenne a Roma molte lezioni ed ebbe il favore delle autorità in quanto divenne presto un convinto sostenitore della politica estera romana.

Durante questo suo soggiorno romano, gli venne concessa la cittadinanza e assunse quindi il nome di Mestrio, in onore del suo amico Mestrio Floro. In seguito, ebbe da Traiano la dignità consolare. A Roma ebbe la possibilità di conoscere il filosofo e retore Favorino di Arles. Finita l'esperienza romana, tornò a Cheronea, dove venne nominato arconte eponimo, sovrintendente all'edilizia pubblica e telearco. Intorno al 90 d.C. fu eletto sacerdote nel santuario di Apollo a Delfi e nel 117 d.C. l'imperatore Adriano gli conferì la carica di procuratore. Eusebio narra che morì probabilmente nel 119, ma in molti oggi indicano altre date che vanno oltre il 120-125.


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