Lui però tiene testa ai poliziotti, ha anche un alibi e quando lo rilasciano decide di confrontarsi , duramente , con coloro che lo accusano impunemente.
Usando anche metodi coercitivi forti.
La definizione migliore riguardo questo film è quella che ha scritto Paolo Bertolin su mymovies.it definendolo un Attimo fuggente all'incontrario.
Niente di più vero nel suo essere lapidario ma assolutamente calzante.
Se nel film di Weir quel liceo era un sogno per ogni studente , la scuola frequentata da Yu Jin Taylor, da Kim June e da altri studenti è un incubo quasi quanto il Vietnam stilizzato da Kubrick in Full Metal Jacket.
Luogo concreto eppure metaforico, una scuola che una volta era un edificio della CIA coreana e che quindi nasconde nel proprio ventre dei segreti inenarrabili, un gruppo di professori che brilla per assenza e un preside pilatesco che si comporta più da politico che da dirigente scolastico.
E in mezzo la corrida.
Una lotta senza quartiere per far parte dei migliori dieci studenti della scuola, quelli a cui sono destinati particolari facilitazioni , una lotta che interessa anche loro in quanto il primo si assicura di diritto l'iscrizione a una prestigiosa università coreana.
Pluto è un film che descrive crudamente le dinamiche all'interno della scuola che diventano metafora del classismo e della feroce competizione che caratterizza la società coreana arrivista e senza scrupoli.
Il film che può essere il più vicino parametro di riferimento a Pluto è Confessions di Tetsuya Nakashima ma lo stile registico di Su-wo Shin è molto diverso da quello del collega giapponese.
Qui non c'è quell'aspetto pop coloratissimo e straniante dell'altro film , qui tutto è grigio, come il basamento dell'edificio scolastico in cui Kim June mette a punto la sua vendetta, il modo di risolvere definitivamente tutta la questione.
Il mistero da cui scaturisce l'orrore.
Altro che Setta dei Poeti Estinti, qui si muore per davvero.
Pluto fa venire brividi, ma brividi veri e li fa correre lungo la schiena : Kim June da vittima sacrificale di un sistema che lo tratta da ultima, insignificante rotella di un ingranaggio perfetto, diventa un eroe tragico nella sua ineluttabilità e il suo trasformarsi in carnefice consapevole è una svolta per certi versi attesa, forse anche semplicistica nel suo assunto, ma viene gestita nel migliore dei modi da Su-wo Shin nel più classico stile da thriller coreano.
Non c'è vittoria senza sacrificio.
E anche dopo il sacrificio non è detto che sopraggiunga finalmente il cambiamento.
Menzione speciale della giuria al Festival di Berlino del 2013.
Assolutamente da vedere.
PERCHE' SI : ferocissimo thriller in cadenze da film scolastico, ottimo gruppo di giovani attori, finale agghiacciante, metafora acuta sulla società coreana arrivista e senza scrupoli.
PERCHE' NO : film per certi versi respingente nel suo assunto metaforico, la struttura a flashback scoraggerà qualcuno, evoluzione del personaggio di Kim June ampiamente prevista sin dall'inizio.
LA SEQUENZA : quella della caccia al coniglio , alla base di tutta la metafora sottintesa , ma non troppo, nel film.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
La scuola coreana è da brividi, come una nostra accademia militare.
Non avrei mai pensato di trovare un film che mi potesse ricordare per molti versi il bellissimo Confessions ma senza divagazioni pop.
Il Festival di Berlino è sempre all'avanguardia nella scoperta di nuovi autori.
Nel periodo di mia passione per l'astronomia , Plutone e il suo satellite Caronte sono stati spesso oggetto delle mie ricerche.
( VOTO : 8 + / 10 )