Il segnale è stato ricevuto alle 2,53 del 15 luglio (ora italiana) dall’antenna del Deep Space Network della Nasa che si trova vicino Madrid, dopo circa 22 ore di silenzio radio da parte della sonda, impegnata a catturare immagini e dati di Plutone e delle sue cinque lune. Un silenzio obbligato, visto che l’antenna fissa della sonda permette di svolgere soltanto un compito alla volta ed i progettisti della missione hanno dovuto scegliere fra il collegamento con la Terra e la raccolta di dati scientifici. Una notte di attesa E’ stata una notte di attesa, al massimo della tensione e piena di incognite, quella in attesa del segnale di New Horizons, perché era in agguato il rischio che, nonostante la protezione della sua antenna-scudo, la sonda avesse potuto riportare dei danni attraversando ad altissima velocità una zona ricca di piccoli corpi rocciosi. Alla fine il ‘bip’ di New Horizons è arrivato puntualmente, confermando il pieno successo di una delle missioni più ambiziose della storia dell’esplorazione spaziale. I primi dati giunti a Terra riguardano lo ‘stato di salute’ della sonda, mentre i dati scientiici e le prime immagini ravvicinate di questi mondi primitivi ai confini del Sistema Solare sono attese nella giornata del 15 luglio. New Horizons potrebbe inviare immagini ad alta risoluzione dell’atmosfera di Plutone e dell’ambiente che circonda il pianeta nano. Attese anche immagini ravvicinate della più grande e vicina delle cinque lune, Caronte, e quelle delle lune minori Idra e Notte.
Il segnale è stato ricevuto alle 2,53 del 15 luglio (ora italiana) dall’antenna del Deep Space Network della Nasa che si trova vicino Madrid, dopo circa 22 ore di silenzio radio da parte della sonda, impegnata a catturare immagini e dati di Plutone e delle sue cinque lune. Un silenzio obbligato, visto che l’antenna fissa della sonda permette di svolgere soltanto un compito alla volta ed i progettisti della missione hanno dovuto scegliere fra il collegamento con la Terra e la raccolta di dati scientifici. Una notte di attesa E’ stata una notte di attesa, al massimo della tensione e piena di incognite, quella in attesa del segnale di New Horizons, perché era in agguato il rischio che, nonostante la protezione della sua antenna-scudo, la sonda avesse potuto riportare dei danni attraversando ad altissima velocità una zona ricca di piccoli corpi rocciosi. Alla fine il ‘bip’ di New Horizons è arrivato puntualmente, confermando il pieno successo di una delle missioni più ambiziose della storia dell’esplorazione spaziale. I primi dati giunti a Terra riguardano lo ‘stato di salute’ della sonda, mentre i dati scientiici e le prime immagini ravvicinate di questi mondi primitivi ai confini del Sistema Solare sono attese nella giornata del 15 luglio. New Horizons potrebbe inviare immagini ad alta risoluzione dell’atmosfera di Plutone e dell’ambiente che circonda il pianeta nano. Attese anche immagini ravvicinate della più grande e vicina delle cinque lune, Caronte, e quelle delle lune minori Idra e Notte.